Un milione e mezzo per il tartufo: il piano della Regione
TORINO – Con uno stanziamento di oltre 1,5 milioni di euro, la Regione Piemonte ha approvato il nuovo Piano triennale…
ALESSANDRIA -Profondo, misterioso e nobile: il tartufo è uno dei simboli più autentici del Piemonte e tra i prodotti gastronomici più preziosi al mondo. Cresce nascosto sotto terra, in simbiosi con le radici di querce, pioppi o noccioli, e da secoli affascina per il suo aroma inconfondibile e le sue proprietà uniche.
Il suo profumo intenso e penetrante è dovuto alla presenza di molecole aromatiche solforate, sostanze naturali che stimolano l’olfatto e agiscono sui sensi in modo quasi afrodisiaco. Proprio per questo, il tartufo è sempre stato considerato un cibo del desiderio, capace di risvegliare emozioni e di rendere speciale anche la più semplice delle pietanze.
Un milione e mezzo per il tartufo: il piano della Regione
TORINO – Con uno stanziamento di oltre 1,5 milioni di euro, la Regione Piemonte ha approvato il nuovo Piano triennale…
Dal punto di vista nutrizionale, il tartufo è un alimento leggero e ricco di benefici. Contiene proteine, fibre, minerali come ferro, calcio, zinco e magnesio, oltre a una buona quantità di vitamine del gruppo B. È povero di grassi e di calorie, ma al tempo stesso concentrato di sostanze antiossidanti che aiutano a contrastare l’invecchiamento cellulare.
Il tartufo, bianco o nero che sia, stimola anche la produzione di serotonina e dopamina, ormoni legati al buonumore e al benessere psicologico. Un “effetto felicità” che lo rende non solo un lusso per il palato, ma anche un piccolo alleato naturale dell’equilibrio emotivo.
Nelle cucine piemontesi, il Tartufo Bianco d’Alba è il protagonista indiscusso: non si cuoce, ma si serve crudo, affettato in lamelle sottilissime su tajarin, uova o carne cruda. Bastano pochi grammi per trasformare un piatto in un’esperienza sensoriale completa, dove profumo e gusto si fondono in un’armonia perfetta.
Più che un ingrediente, il tartufo è un dono della natura, frutto di un ecosistema delicato e di un sapere antico che unisce boschi, stagioni e tradizione. Un tesoro che il Piemonte custodisce con orgoglio e che, ogni autunno, rinnova il suo incantesimo.