Cosa mettiamo sulla scrivania dell’ufficio
Non solo monitor e penne, ma anche portafortuna, foto, tazzine, piante grasse...
ALESSANDRIA – Sulla scrivania dell’ufficio? Non solo computer, tastiera, telefono e penne…
In un contesto professionale sempre più standardizzato, la scrivania in ufficio resta uno degli spazi più personali. Se da un lato accoglie strumenti di lavoro, dall’altro ospita una sorprendente varietà di oggetti non funzionali, ma carichi di significato emotivo. Gli oggetti personali sulla scrivania raccontano abitudini, affetti e piccoli rituali quotidiani.
Tra affetto e superstizione
Uno degli oggetti più diffusi è la fotografia, spesso di partner, figli o animali domestici. A fianco compaiono portafortuna, candele profumate, sassi raccolti in viaggio, fino a piccoli pupazzi o peluche, simboli di leggerezza o legami affettivi. Ogni oggetto ha una sua storia, spesso condivisa tra colleghi con spontaneità.
Questi oggetti personali sulla scrivania rispondono a un bisogno profondo di equilibrio tra vita privata e lavorativa. Rappresentano un’ancora emotiva nei momenti di stress e contribuiscono a creare un clima più disteso. Anche un vaso con piantine grasse, un biglietto motivazionale o una tazza dal messaggio ironico possono influire positivamente sull’umore.
L’ufficio come spazio di identità
In ambienti open space o in smart working, personalizzare la scrivania diventa un modo per riaffermare la propria identità. Gli oggetti personali sulla scrivania rendono lo spazio più familiare, migliorando il benessere e, in molti casi, anche la produttività.