Da Quargnento a Castel d’Azzano, il dolore si ripete: tre carabinieri morti nell’esplosione
Un'immagine (Ansa) della cascina crollata la scorsa notte a causa di un'esplosione
Cronaca
Monica Gasparini  
14 Ottobre 2025
ore
17:08 Logo Newsguard
Il lutto

Da Quargnento a Castel d’Azzano, il dolore si ripete: tre carabinieri morti nell’esplosione

Il cordoglio dell'Associazione Nazionale Magistrati per la tragedia accaduta stanotte. E il pensiero torna al 5 novembre 2019

ALESSANDRIA – È successo ancora, purtroppo. Tre carabinieri sono morti e 17 tra militari dell’Arma, poliziotti e vigili del fuoco sono rimasti feriti. Questo è il tragico bilancio dell’esplosione di un casolare avvenuta la scorsa notte a Castel D’Azzano, piccolo comune a sud di Verona. Dove tre fratelli avevano saturato i locali con il gas per evitare quella che avrebbe dovuto essere una perquisizione voluta dalla Procura.

La Giunta esecutiva centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), di cui è presidente Cesare Parodi (nominato procuratore di Alessandria) esprime il proprio cordoglio per i carabinieri morti a Castel d’Azzano. “La nostra piena vicinanza e il cordoglio dell’intera Associazione ai familiari dei tre carabinieri morti questa mattina in provincia di Verona – si legge nel breve testo – durante l’esecuzione di uno sfratto. Tre servitori dello Stato che facevano il proprio dovere e hanno perso la vita proprio per quello. Questa è una tragedia che ferisce l’intero Paese. Ai feriti fra l’Arma dei Carabinieri, Vigili del Fuoco e Polizia di Stato vanno i nostri auguri di pronta guarigione”.

Cordoglio espresso anche dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. “All’Arma dei Carabinieri e alle famiglie dei tre uomini che hanno perso la vita oggi a Castel D’Azzano desidero esprimere la profonda vicinanza e cordoglio mio e della Regione Piemonte. Il nostro pensiero e la nostra preghiera vanno anche ai feriti, tra cui vi sono agenti della Polizia di Stato e Vigili del Fuoco”.

“Una tragedia che ha una dolorosa analogia con quella avvenuta a Quargnento sei anni fa, che vide morire tre vigili del fuoco – il ricordo dell’assessore alla Sanità piemontese, Federico Riboldi -. Proprio la scorsa settimana avevamo ricordato questo triste episodio nel corso della visita nel territorio alessandrino del sottosegretario al ministero dell’Interno Emanuele Prisco“.

La notte di Quargnento

Le terribili immagini che hanno svegliato la nazionale riportano la mente al 5 novembre 2019. Quando, nell’esplosione della magione dei coniugi Vincenti, morirono tre Vigili del Fuoco. E rimasero feriti in modo serio due loro colleghi e un carabiniere.

Quella notte, a Quargnento, persero la vita i pompieri Matteo Gastaldo, Antonino Candido e Marco Triches.

I vigili del fuoco morti nell’esplosione. Da sinistra, Matteo Gastaldo, Antonino Candido e Marco Triches

Una notte drammatica, esattamente come la scorsa, dove il boato dell’esplosione ha ceduto il passo alle grida di aiuto, all’adrenalina del soccorso, al silenzio della morte e del dolore.

Due modalità diverse, ma con un’epilogo che conta morti e feriti. A Quargnento, i Vincenti con un’azione criminale volevano far esplodere il loro casale per ottenere i soldi dell’assicurazione e sanare i debiti. A Castel d’Azzano, secondo le prime notizie che trapelano, tre fratelli hanno organizzato un’azione altrettanto scellerata per respingere le forze dell’ordine. Ora sarà l’inchiesta a dover chiarire cos’è successo all’interno di quella abitazione fatiscente poco prima che, aperta la porta, tutto saltasse in aria.

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