Influenza aviaria, rilevato un focolaio in provincia di Alessandria: “Situazione sotto controllo”
Accertata la presenza del virus in un allevamento. In corso le indagini epidemiologiche e il coordinamento tra Regione, Ministero della Salute e Centro di referenza nazionale
ALESSANDRIA – Confermato un focolaio di influenza aviaria in un allevamento di galline situato in provincia di Alessandria. La segnalazione, giunta nelle ultime ore, ha portato all’attivazione immediata delle procedure di contenimento e monitoraggio previste dalla normativa nazionale ed europea in materia di sanità animale.
In corso indagini epidemiologiche per stabilire la provenienza del virus e verificare eventuali contatti con altri allevamenti o attività di avicoltura nella zona. Le autorità sanitarie locali stanno collaborando con il Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria e con il Ministero della Salute per coordinare gli interventi necessari a limitare la diffusione del contagio.
Coordinamento tra Regione e Ministero
Questa mattina in Regione riunione dell’unità di crisi, alla presenza dei rappresentanti del Ministero della Salute e degli esperti del Centro di referenza nazionale. L’incontro ha definito le prime misure di biosicurezza, i protocolli di sorveglianza e gli eventuali provvedimenti di isolamento e disinfezione nelle aree interessate.
Le autorità veterinarie stanno predisponendo le zone di restrizione attorno al focolaio, con controlli e campionamenti negli allevamenti nel raggio previsto dalla normativa. Al momento, non risultano altri casi segnalati sul territorio provinciale.
L’assessore Riboldi: “Situazione sotto controllo”
“La situazione è sotto controllo e viene monitorata costantemente – le parole di Federico Riboldi, assessore regionale alla Sanità. – Tutti i protocolli di sicurezza sono stati attivati immediatamente, in stretto raccordo con il Ministero e con le autorità competenti. La priorità è tutelare la salute pubblica e garantire la massima trasparenza nelle comunicazioni”.
Le autorità invitano gli allevatori e i cittadini a non allarmarsi. Ma a rispettare le misure di biosicurezza e a segnalare tempestivamente eventuali anomalie o casi sospetti alle strutture veterinarie locali.