Acqui Storia 2025: il valore della memoria e un futuro da scrivere
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18 Ottobre 2025
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L'evento

Acqui Storia 2025: il valore della memoria e un futuro da scrivere

Al Teatro Ariston consegnati i riconoscimenti a Fabio Tamburini, Enrico Mentana, Nihon Hidankyo, Carlo Degli Esposti, Francesco Traniello, Difesa Servizi Spa e Marina Militare, Istituto Cervi e Tuttolibri

ACQUI TERME – Il sipario del Teatro Ariston di Acqui Terme si è alzato questo pomeriggio su una delle edizioni più intense del Premio Acqui Storia, giunto alla sua 58ª edizione. Un evento che, anno dopo anno, si conferma come uno degli appuntamenti culturali più autorevoli d’Italia. Capace di coniugare rigore storico, memoria civile e divulgazione contemporanea.

La manifestazione, organizzata dal Comune di Acqui Terme-Assessorato alla Cultura con la mediapartnership de “Il Piccolo”, è stata diretta e condotta dal giornalista e divulgatore Roberto Giacobbo. Che ha guidato il pubblico in un percorso di racconto e riconoscenza verso chi, con linguaggi diversi, contribuisce a mantenere viva la Storia.

Un Teatro Ariston gremito, quindi, ha accolto i vincitori delle varie sezioni del Premio. Applaudendo i protagonisti di un’edizione che ha unito giornalismo, accademia, cultura televisiva e impegno civile sotto il comune denominatore della verità, della conoscenza e della memoria.

«Sono onorato di avere ad Acqui, e all’Acqui Storia, personalità che raccontano il nostro Paese come fate voi. Un grazie di cuore a Pier Domenico Garrone, consigliere del Ministro della Difesa, per il supporto e l’amicizia», ha sottolineato il sindaco di Acqui Terme, Danilo Rapetti.

I premiati dell’edizione 2025

  • Fabio Tamburini – “Testimone del Tempo”.
    Il direttore de Il Sole 24 Ore ha ricevuto il riconoscimento “per aver contribuito, attraverso il suo impegno editoriale, a rafforzare la coscienza civile offrendo chiavi di lettura indispensabili per orientarsi nelle trasformazioni del nostro tempo”. Milanese, classe 1954, Tamburini è una delle firme più autorevoli del giornalismo economico italiano. Dalla direzione di Radio 24 e Radiocor alla guida del principale quotidiano economico nazionale, ha coniugato rigore, competenza e chiarezza divulgativa, facendo dell’informazione uno strumento di responsabilità pubblica.

  • Enrico Mentana – “Testimone del Tempo”.
    Per la costante e appassionata ricerca della verità e della chiarezza”, così recita la motivazione. Mentana, volto simbolo del giornalismo televisivo, continua a rappresentare un riferimento di indipendenza e rigore. Fondatore del Tg5 e oggi direttore del Tg La7, ha saputo innovare il linguaggio dell’informazione con programmi come Matrix e le sue celebri “Maratone”. La sua “passionaccia” per il mestiere, come lui stesso l’ha definita, è diventata nel tempo un sinonimo di onestà intellettuale e curiosità critica.

  • Associazione Nihon Hidankyo – “Testimone del Tempo”.
    È stato uno dei momenti più intensi della cerimonia. A ritirare il premio, in rappresentanza dei sopravvissuti ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, è stato il portavoce Masashi Ieshima. L’organizzazione, insignita nel 2024 del Premio Nobel per la Pace, è stata premiata “per aver saputo unire il ricordo del passato alla speranza di un futuro libero dalla minaccia atomica”. Dal 1956, Nihon Hidankyo porta avanti il messaggio “No more Hibakusha”, trasformando il dolore in una missione di pace, educazione e disarmo universale.

  • Carlo Degli Esposti – Premio “La Storia in Tv”.
    Produttore e fondatore della casa di produzione Palomar, Degli Esposti è stato insignito per “aver trasformato la narrazione televisiva in un linguaggio di memoria collettiva e consapevolezza civile”. Il suo lavoro ha dato vita a capolavori come “Il commissario Montalbano”, “La paranza dei bambini” e “Volevo nascondermi”, opere capaci di unire fedeltà storica e qualità artistica. Con lui, la televisione ha ritrovato una funzione nobile: rendere la Storia viva e accessibile a tutti.

  • Difesa Servizi Spa con l’Ad Luca Andreoli e Marina Militare Italiana con il Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Giuseppe Berutti Bergotto – Premio “Made in Italy”.
    È la novità assoluta dell’edizione 2025, istituita per valorizzare chi promuove l’Italia nel mondo. Il premio è stato assegnato per il progetto “Tour Mondiale Vespucci e Villaggio Italia”, ideato dal Ministro della Difesa Guido Crosetto e realizzato con il coinvolgimento di undici Ministeri e della Presidenza del Consiglio. Il tour della Nave Scuola Amerigo Vespucci ha toccato 5 continenti, 33 Paesi e 53 porti, accogliendo oltre 1,2 milioni di visitatori, divenendo un simbolo della diplomazia culturale italiana. La motivazione parla di “sintesi di eccellenza manageriale, innovazione e sinergia istituzionale”, un riconoscimento che anticipa l’approdo del progetto a New York nel 2026.

  • Francesco Traniello – “Premio alla Carriera”.
    Tra i nomi più autorevoli della storiografia italiana, il professore Francesco Traniello, oggi emerito dell’Università di Torino, è stato premiato per “il suo straordinario contributo alla storia culturale e politica del cattolicesimo tra Ottocento e Novecento”. La sua opera accademica, caratterizzata da rigore scientifico e impegno nella formazione di nuove generazioni di storici, ha segnato la ricerca italiana per profondità metodologica e attenzione alle relazioni tra fede, cultura e società civile.

  • Istituto Alcide Cervi – “Il Coraggio della Libertà”.
    Il riconoscimento è andato a un’istituzione che rappresenta una delle memorie più autentiche della Resistenza italiana. L’Istituto, dedicato ai sette fratelli Cervi, è stato premiato per il suo lavoro di divulgazione e formazione delle giovani generazioni. Volto a mantenere vivo il senso della democrazia, del sacrificio e della libertà. Con le sue attività educative e culturali, l’Istituto ha trasformato la memoria familiare in patrimonio collettivo.

  • Tuttolibri – “Omaggio alla Cultura”.
    Nel cinquantesimo anniversario della sua fondazione, il supplemento culturale de La Stampa ha ricevuto il premio per il suo ruolo nel dibattito intellettuale italiano. A ritirarlo, la direttrice Francesca Sforza, che ha ricordato come “dal 1975 Tuttolibri rappresenti un luogo dove la memoria incontra il pensiero critico, la curiosità e il futuro”. Un riconoscimento che celebra il giornalismo culturale come spazio libero di confronto e crescita civile.

 

Gli interventi

Ammiraglio di Squadra Giuseppe Berutti Bergotto, Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare: «Questa è un’importante opportunità per la Marina e per la Difesa per ringraziare gli italiani del loro sostegno alle forze armate. Il 99% delle nostre informazioni tecnologiche viaggia attraverso cavi sottomarini. La nostra economia si fonda in gran parte sulla Blue Economy. Ecco perché è fondamentale tutelare il mare e tutto ciò che gli ruota attorno, a partire dal turismo e dall’economia della pesca. Il nostro Mediterraneo, per quanto possa sembrare piccolo, ha un’enorme rilevanza strategica: il 20% del traffico mondiale passa proprio da qui. Salvaguardare i traffici e le linee di comunicazione è quindi essenziale, soprattutto per l’Italia che si trova al centro di questo mare. Purtroppo, oggi la sicurezza non è più scontata: dobbiamo guadagnarcela».

Carlo Degli Esposti, produttore cinematografico e televisivo e fondatore di Palomar: «Ho dedicato tutta la mia carriera professionale al racconto dell’intrattenimento televisivo e cinematografico, cercando però di trasmettere segnali e nozioni al pubblico, affinché sia più preparato ad affrontare il mondo e ad acquisire consapevolezza. Una mattina mi sono svegliato leggendo della Divisione Acqui e, quando proposi alla Rai una miniserie su Cefalonia, insieme a Luca Zingaretti e Riccardo Milani (regista) girammo in Sicilia Cefalonia. Oggi, ripensando a ciò che è accaduto in questi giorni, mi è tornato alla mente il giovane carabiniere Tancredi: quando rimasero bloccati e senza possibilità di comunicare, corse a dare la notizia che dall’altra parte dell’isola c’era ancora un contingente. Purtroppo arrivò troppo tardi. Ma questo dimostra che, quando un italiano si trova a dover scegliere tra il bene e il male, quasi sempre sceglie la parte giusta. E il presidente Mattarella ce lo ricorda quasi ogni settimana. Ecco perché la conoscenza degli avvenimenti storici è una nostra responsabilità».

Luca Andreoli, Amministratore Delegato di Difesa Servizi Spa: «È per noi un onore ricevere il premio “Made in Italy”, anche perché del tutto inaspettato. Siamo convinti che questo riconoscimento sia il risultato dell’apprezzamento per il progetto “Tour Vespucci. Villaggio Italia”, nato da un’intuizione del Ministro della Difesa Guido Crosetto. È stato un percorso unico e straordinario, che si è espresso appieno tappa dopo tappa. Nessuno, al mondo, aveva mai realizzato qualcosa di simile. E in questo viaggio, noi che abbiamo contribuito alla creazione di questa iniziativa, abbiamo riscoperto quanto possiamo essere straordinari come italiani. Occasioni come questa ci permettono di trasmettere a chi non ha vissuto direttamente questa esperienza il valore di ciò che siamo capaci di realizzare. Per questo siamo orgogliosi di donare al sindaco Rapetti il fischietto del Vespucci e anche una moneta speciale dedicata proprio al Vespucci».

Fabio Tamburini, direttore de Il Sole 24 Ore: «Le nostre terre e le nostre bellezze sono una vera miniera d’oro. Acqui ne è una testimonianza concreta. È per questo che diventa evidente l’urgenza di valorizzare i nostri territori. Esistono luoghi come Acqui che, troppo spesso, neanche gli stessi italiani conoscono, e che rappresentano una ricchezza straordinaria. Stiamo attraversando un periodo molto complicato, in cui domina il mancato rispetto delle regole. Italia ed Europa si trovano schiacciate nel bipolarismo tra Stati Uniti e Russia/Cina. Eppure io credo che l’Europa e l’Italia abbiano una carta importante da giocarsi: far prevalere il rispetto delle regole, delle tradizioni e dei valori della cultura. Questi possono essere un antidoto potente contro un mondo in cui sembra valere solo il principio della forza, e non quello del rispetto e della ragionevolezza. Chi fa informazione ha una responsabilità specifica, e anche una colpa grave: alimentare la logica dello scontro frontale. Purtroppo i social hanno contribuito in modo decisivo a questo clima. Ma se c’è un valore realmente progressista, è quello del confronto. Esistono due modi di fare informazione. Il nostro punto di riferimento, come Sole 24 Ore, è raccontare i fatti separandoli dalle opinioni: fatti verificati, opinioni a confronto. Questo è il nostro modo di fare giornalismo. L’altro modo, invece, consiste nel piegare i fatti alle opinioni. Ma noi ci siamo imposti l’obiettivo di raccontare i fatti, senza adattarli alla visione soggettiva di chi li racconta».

Roberto Ferrara, direttore Beni artistici e Accordi istituzionali Rai: «È fondamentale il dialogo tra le istituzioni. Il rapporto con il Vespucci è nato grazie a un protocollo siglato con il Ministero della Difesa, dando vita a una collaborazione straordinaria. La Rai è sempre stata al fianco del Vespucci. Oggi siamo media partner di Acqui Storia, ma siamo in procinto di firmare un accordo per una partnership ancora più profonda, finalizzata a raccontare lo straordinario patrimonio storico e artistico di Acqui Terme».

Enrico Mentana, Testimone del Tempo: «Ho capito presto di voler fare il giornalista. Mio padre lo era già, quindi per me è stato facile intraprendere questa strada. Sono entrato al Tg1 il 27 febbraio 1980: all’epoca le notizie si scrivevano con la macchina da scrivere, in cinque copie. Cos’è oggi il mestiere del giornalista? Un tempo esistevano regole del gioco condivise da tutti. Per convenzione, uscivamo di casa per andare in edicola a comprare il giornale con le notizie del giorno prima. Oggi le nuove tecnologie hanno reso tutto questo superato. Ma la televisione, e in particolare il telegiornale, è rimasta sostanzialmente la stessa. I giovani scelgono i contenuti come fanno sulle piattaforme a pagamento, e lo stesso vale anche per le notizie, che fruiscono soprattutto tramite smartphone. Il futuro? Sinceramente, non lo so. Posso solo raccontare cosa è stato il giornalismo nel passato. Il mondo dell’informazione sarà totalmente diverso. Quando Mussolini pronunciò il discorso per giustificare la persecuzione degli ebrei, quello fu uno dei passaggi più oscuri della nostra storia. E quando Degli Esposti raccontava di Perlasca, non ha mai rivendicato di aver scoperto quella storia. È questo intreccio di vicende che ci appassiona, che lega le nostre vite alla storia. Oggi, qui ad Acqui, anche attraverso i libri del concorso, ho ripercorso la nostra storia, la nostra vita. Stiamo vivendo due guerre, anzi tre, se consideriamo anche il Covid. È il periodo più terribile della nostra epoca di pace. Un tempo duro e cupo».

Un’edizione all’insegna della memoria e della responsabilità

L’edizione 2025 del Premio Acqui Storia ha ribadito che la Storia non è un esercizio del passato, ma una lente per leggere il presente. Dalla voce dei giornalisti all’impegno degli studiosi, dalla testimonianza dei sopravvissuti alla forza delle istituzioni culturali, la serata ha restituito il senso profondo del Premio: ricordare per capire, capire per costruire.

Sotto la guida di Roberto Giacobbo, la cerimonia ha saputo alternare riflessione, spettacolo e commozione, regalando al pubblico un percorso emozionante nel segno della verità e della speranza. E Acqui Terme, ancora una volta, si conferma città della memoria e del dialogo. Capace di far vibrare la storia non come eredità statica, ma come energia viva di una comunità che guarda al futuro.

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