M5S: “Biomonitoraggio Pfas per i Vigili del Fuoco fermo da mesi”

TORINO – A quasi quattro mesi dall’approvazione in Consiglio Regionale, la mozione sul biomonitoraggio Pfas per i Vigili del Fuoco resta lettera morta.

A lanciare l’allarme è il consigliere del Movimento 5 Stelle, Pasquale Coluccio, primo firmatario del documento approvato il 26 giugno 2025 che impegnava la Giunta regionale del Piemonte a dare il via a controlli volontari su sangue e urine per il personale operativo, in servizio e in quiescenza.

Pfas nei Dpi: un rischio sottovalutato

L’obiettivo della mozione era quello di verificare l’eventuale accumulo di PFAS, sostanze chimiche altamente persistenti presenti nei dispositivi di protezione individuale antifiamma. L’esposizione a questi composti è ritenuta, secondo numerosi studi scientifici, un potenziale fattore di rischio oncologico e cardiovascolare, in particolare per le professioni ad alta esposizione come quella dei Vigili del Fuoco.

«È stato avviato il biomonitoraggio promesso? Sono state coinvolte le strutture sanitarie e i referenti del Corpo Nazionale? È stato aperto un confronto con il Ministero dell’Interno?» – chiede Coluccio, sottolineando l’assenza di risposte formali sull’attuazione degli impegni. La richiesta è chiara: trasparenza, tempi certi e coinvolgimento delle istituzioni sanitarie competenti.

Una questione di salute e prevenzione

Il Movimento 5 Stelle richiama la Giunta regionale alle proprie responsabilità, ricordando come «la letteratura scientifica internazionale evidenzi un’incidenza tumorale più elevata tra i Vigili del Fuoco rispetto alla popolazione generale». Un dato che impone, secondo Coluccio, «azioni concrete e non solo dichiarazioni d’intenti».

Se nei prossimi giorni non dovessero emergere sviluppi ufficiali, il M5S si dice pronto a presentare un question time in Consiglio per ottenere risposte formali. «Ora è necessario passare dalle parole ai fatti» – conclude il consigliere – «La salute dei Vigili del Fuoco non può attendere».

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