Logista: SiCobas annuncia l’accordo per il cambio di appalto
Sul filo di lana trovata un'intesa che non solo garantisce ai lavoratori e alle lavoratrici di poter transitare alla nuova società mantenendo tutte le condizioni precedenti, ma pone le condizioni di avvio di un processo di stabilizzazione del personale interinale
TORTONA – “Dopo lo sciopero partito settimana scorsa sul magazzino Logista, a seguito di un’intensa settimana di confronto e trattativa con l’azienda subentrante, è stata raggiunta un’importante intesa sul cambio d’appalto previsto per il 1 novembre che non solo garantisce ai lavoratori e alle lavoratrici di poter transitare alla nuova società mantenendo tutte le condizioni precedenti e il mantenimento degli accordi sindacali precedentemente pattuiti, ma pone le condizioni di avvio di un processo di stabilizzazione del personale interinale, dopo anni di abuso di queste forme contrattuali”.
Grande adesione allo sciopero dei lavoratori Logista
Con queste parole SiCobas annuncia in un comunicato stampa la conclusione di un lungo momento di tensione all’interno del magazzino tortonese di Logista.
“In particolare – continuano – anche grazie allo sciopero a cui hanno aderito la stragrande maggioranza dei lavoratori del magazzino, interinali inclusi, sono stati ottenuti risultati importanti. Il nuovo accordo garantisce che tutti i lavoratori e le lavoratrici passeranno alla nuova società mantenendo le stesse condizioni e inquadramenti, tutelando anche il personale interinale con almeno sei mesi di anzianità che non svolge attività stagionali, cui sarà riconosciuto il diritto al rinnovo contrattuale.
Tutte le spettanze di fine rapporto e il TFR saranno pagati in un’unica soluzione, evitando la proposta iniziale di rateizzazione, e sarà assicurata la corretta unificazione delle certificazioni e l’allineamento fiscale. Restano validi tutti gli accordi sindacali di secondo livello, come ticket e premi di risultato, frutto delle mobilitazioni e del lavoro collettivo degli ultimi tempi. È inoltre previsto il pagamento del secondo semestre del premio di risultato 2025: un anticipo di 200 euro entro il 15 dicembre e il saldo entro il 15 gennaio 2026.
I lavoratori avranno la possibilità di chiedere l’anticipo di dieci giorni di ferie, verranno mantenute le ferie già approvate dalla vecchia società e non potranno avvenire trasferimenti verso altri siti senza il consenso delle persone interessate, anche se si trovano a meno di cinquanta chilometri. L’accordo include anche un importante passo avanti sulla stabilità: venticinque lavoratori interinali con almeno diciotto mesi di anzianità verranno assunti a tempo indeterminato direttamente dall’azienda subentrante, senza periodo di prova e senza passare dall’agenzia interinale.
Infine, l’azienda si è impegnata a valutare nel 2026 un nuovo piano di stabilizzazioni per il personale interinale ancora in forza, con l’obiettivo di ridurre sempre di più l’utilizzo dei contratti precari”.
Un importante cambio di direzione nelle trattative
“Ancora una volta – chiosano dal sindacato – la mobilitazione determinata e coraggiosa dei lavoratori – sostenuta anche dagli operai interinali, stanchi di soprusi e precarietá – ha pagato, determinando la chiusura di un accordo che riteniamo assolutamente positivo e che rafforza il percorso sindacale del SiCobas dentro questo magazzino e sul territorio di Tortona e Alessandria.
In particolare, essere riusciti a conquistare un meccanismo di stabilizzazione del personale interinale, basato sul criterio oggettivo dell’anzianitá di magazzino (tra l’altro piú favorevole dei 24 mesi previsti dalla normativa) e che mette finalmente in discussione quella dinamica perversa che per anni ha fatto si che quasi la metá dei lavoratori operativi sul sito passasse attraverso le agenzie interinali, rappresenta, un piccolo passo per venticinque lavoratori, ma un importante direzione di battaglia complessiva per tutti quei lavoratori che vogliono sul serio lottare contro sfruttamento e precarietá, in particolare in una fase politica e sindacale come questa, dove l’attacco alle condizioni dei lavoratori sará sempre piú duro”.
 
                                    

 
