Aree inaccessibili al cimitero di Alessandria. E c’è chi scavalca la ringhiera per portare un fiore
Sepolcreti chiusi: "E' una vergogna", la gente protesta anche con scritte. Chi doveva provvedere per tempo?
ALESSANDRIA – La manutenzione del cimitero alessandrino mostra il suo lato peggiore. Perché? Proprio in questo periodo ci sono aree inaccessibili. Così, qualcuno si è ingegnato e – posizionate le scale vicino alle ringhiere – scavalca per riuscire a portare un fiore. Affrontando il concreto rischio di cadere.
Il disappunto di tanti alessandrini è forte. La protesta è ben evidente sui cartelli di divieto d’accesso (foto sotto). Cos’è successo? Non c’è stato tempo per finire i lavori?
Non solo una tradizione
Non è solo una tradizione religiosa o familiare: dietro ai fiori e alle visite nei cimiteri, c’è un significato più profondo.
In un tempo sempre più veloce, il gesto di recarsi al cimitero e deporre un fiore sulla tomba dei propri cari non è soltanto un atto di devozione personale: è una forma di continuità sociale. I sociologi la definiscono una “pratica di coesione simbolica”. Attraverso i riti collettivi – come la commemorazione dei morti – una comunità rinnova il proprio legame con il passato, si riconosce nella memoria condivisa e riafferma il senso di appartenenza.
Ricucire la linea del tempo
Visitare i propri defunti, anche solo per pochi minuti, significa ricucire la linea del tempo: tra chi non c’è più e chi resta, tra il dolore e la gratitudine, tra la perdita e la vita che continua. È un rito che parla anche di uguaglianza, perché nei cimiteri le differenze sociali si annullano; e di pace civile, perché la memoria privata diventa memoria collettiva.
Portare un fiore, sistemare una tomba, accendere una candela: gesti semplici, ma carichi di significato. Sono atti di cura, forme di resistenza alla dimenticanza, un modo per dire che la relazione con i propri morti non finisce, ma cambia forma.
In questo senso, il cimitero non è solo un luogo del passato, ma anche uno spazio educativo e relazionale, dove le famiglie trasmettono ai più giovani la grammatica della gratitudine e del rispetto. Nonostante i tanti problemi di gestione del camposanto (con la revoca della concessione al vecchio gestore, ndr) bisognava tenerne conto. E adeguarsi per tempo.
 
                                    

 
