Ognissanti, che cosa si dovrebbe sapere
La Chiesa onora i santi del cielo, noti e sconosciuti, in una solennità carica di storia e significato spirituale
ALESSANDRIA – Il 1° novembre la Chiesa cattolica celebra Ognissanti, una festa di precetto dedicata a tutti i santi, riconosciuti o ignoti, che hanno vissuto secondo il Vangelo. È una solennità che affonda le sue radici nel VII secolo e rappresenta un momento centrale del calendario liturgico.
La celebrazione di Ognissanti nasce nel 609 d.C., quando Papa Bonifacio IV consacrò il Pantheon alla Vergine Maria e a tutti i martiri. Ma è solo nel 835, sotto Papa Gregorio IV, che la data del 1° novembre viene ufficializzata per l’intera Chiesa universale. Il giorno è pensato per onorare la moltitudine di santi, anche quelli mai canonizzati, che fanno parte della comunione celeste.
Ognissanti e defunti: differenze
Spesso si tende a confondere Ognissanti con la Commemorazione dei defunti, celebrata il 2 novembre. Tuttavia, le due ricorrenze hanno significati distinti: la prima esalta la gloria dei santi in cielo, mentre la seconda è dedicata alla memoria e alla preghiera per le anime dei defunti. In alcuni Paesi, come il Messico, le due date confluiscono nel celebre Día de los Muertos, fusione di fede e tradizione popolare.
Gioia, purezza, santità
Nella liturgia di Ognissanti, la Chiesa utilizza il bianco, simbolo di gioia, purezza e santità. Un segno visibile della festa che richiama alla speranza nella vita eterna e alla comunione con coloro che ci hanno preceduti nella fede.