Oltreponte: vandali in chiesa, bruciato un libro sacro
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Marco Bertoncini  
1 Novembre 2025
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15:07 Logo Newsguard
Le indagini

Oltreponte: vandali in chiesa, bruciato un libro sacro

Il raid risale al pomeriggio di ieri: l'amara scoperta del parroco, don Renato Dalla Costa

CASALE – Nel pomeriggio di ieri ignoti vandali hanno preso di mira la chiesa dell’Assunzione di Maria Vergine, nel quartiere di Oltreponte a Casale. Hanno dato fuoco a un libro sacro (posizionato all’ingresso della chiesa, con le letture del giorno) e ad alcuni giornali, lasciando immondizia e resti del loro passaggio al centro della navata. La chiesa è solitamente aperta ogni giorno dalle 8 alle 19.

Ad accorgersi dell’accaduto è stato il parroco, don Renato Dalla Costa, che ci ha raccontato: «Ieri, verso le 17.30, entrando in chiesa per preparare la funzione della sera, ho subito sentito un odore acre, di bruciato».

Davanti ai suoi occhi, una scena sconcertante: «Hanno spostato il lezionario e gli hanno dato fuoco con dei fiammiferi presi nelle cappelle laterali. Hanno anche lasciato a terra gli avanzi di una pizza».

Don Renato presenterà denuncia nelle prossime ore. Dell’episodio sono già stati informati i Carabinieri, che si sono recati sul posto per avviare le indagini.

Emblematica la scelta del parroco di non ripulire subito l’area: ha deciso per ora di lasciare tutto com’era, per mostrare quanto accaduto ai parrocchiani. Molti di loro, passando in chiesa, sono rimasti comprensibilmente colpiti e amareggiati.

Il Centro Culturale Islamico: «Vicini ai fratelli cristiani»

La prima condanna dell’accaduto arriva da Abdelaziz Echakari, presidente del Centro Culturale Islamico: «La comunità islamica di Casale Monferrato, saputo dell’orrendo atto vandalico subito dalla Chiesa di Oltreponte, condanna ogni azione tesa a spaventare o intimidire i credenti e le istituzioni delle varie fedi religiose. Ci sentiamo vicini ai fratelli della Comunità Cristiana in questo triste momento, consci del fatto che queste tristi occasioni non fanno altro che aumentare la fede di noi tutti nell’Unico Dio».

La condanna di Riboldi: «Immagini inaccettabili»

Condanna con forza l’accaduto anche Federico Riboldi, assessore regionale e vicepresidente regionale di Fratelli d’Italia: «Le immagini che arrivano dalla chiesa del quartiere Oltreponte a Casale Monferrato sono inaccettabili. Vedere un luogo sacro profanato in questo modo colpisce la coscienza di tutti. Non si tratta solo di un atto di vandalismo, ma di un gesto che colpisce al cuore la nostra identità, la nostra storia e la nostra civiltà. Accolgo con profonda gratitudine e rispetto le parole del Centro Culturale Islamico di Casale Monferrato, che ha condannato con chiarezza quanto accaduto ed espresso solidarietà alla comunità cristiana. È un segnale importante di unità, di civiltà e di condivisione dei valori fondamentali che tengono insieme la nostra comunità, al di là di ogni credo religioso. Condanno con fermezza quanto accaduto e mi auguro che si tratti dell’azione sconsiderata di delinquenti comuni e non di un gesto dettato da odio verso la religione cristiana o da fanatismi ideologici. Sarebbe un fatto gravissimo, che meriterebbe la massima risposta da parte dello Stato. La fede cristiana, indipendentemente dal credo personale, rappresenta le radici culturali e morali dell’Italia. Difenderla significa difendere la nostra tradizione, il senso di appartenenza, la continuità di un popolo che ha costruito la propria identità attorno ai suoi valori fondanti. Da laico, ritengo che la Chiesa non sia solo un luogo di culto, ma un presidio di civiltà e di comunità. Contribuisce ad unire le nostre comunità, custodisce la memoria collettiva e che trasmette valori che vanno oltre la religione: il rispetto, la solidarietà, il senso del limite e della responsabilità. Chiedo che le autorità facciano piena luce sull’accaduto e individuino rapidamente i responsabili. Non possiamo permettere che episodi di questo tipo passino sotto silenzio. Difendere i simboli della nostra tradizione non è una battaglia confessionale, ma un dovere civico. È difendere ciò che siamo e ciò che abbiamo ricevuto a livello valoriale in eredità».

Daria Carmi: «Tristezza e preoccupazione»

Queste le parole, giunte in serata, di Daria Carmi, presidente della Comunità Ebraica di Casale Monferrato: «In queste ore, al termine dello Shabbat, abbiamo appreso con tristezza e preoccupazione del grave atto vandalico che ha interessato la parrocchia di Oltreponte a Casale. Si tratta di un’azione che sentiamo particolarmente grave in quanto ha interessato l’interno di un luogo di culto. Come Comunità Ebraica esprimiamo la nostra vicinanza e tutto il rammarico per l’accaduto al parroco, Don Renato Dalla Costa, al vescovo Mons. Gianni Sacchi e a tutta la Curia Casalese, con la quale esiste una plurisecolare tradizione di dialogo a vantaggio di una città che è sempre stata capace di vedere nella convivenza tra fedi differenti un fondamentale elemento di sviluppo sociale. Atti come questi, invece, possono essere interpretati come il segno di un preoccupante clima di polarizzazione di ogni aspetto del dibattito pubblico: un clima che conduce ad azioni irresponsabili e pericolose. In questo momento è più che mai importante, quindi, unire le nostre voci, tra le diverse confessioni religiose, insieme alla politica e alla cittadinanza attiva, ribadendo che quel dialogo va ancora più rafforzato in funzione del progresso di questa comunità e rigettando tutti i pretesti che invece ci conducono a lontananza e incomprensione».

Enzo Amich: «Quella di don Renato è una scelta potente»

Condanna l’accaduto anche l’onorevole monferrino Enzo Amich (Fdi): «L’episodio verificatosi nella chiesa dell’Assunzione di Maria Vergine, nel quartiere Oltreponte a Casale Monferrato, ha profondamente turbato l’intera città. Non si tratta di un fatto isolato da minimizzare: violare un luogo di culto significa colpire al cuore le nostre radici, il senso di appartenenza e il tessuto sociale che unisce la comunità. Esprimo la mia più sincera solidarietà a don Renato Dalla Costa e a tutta la comunità parrocchiale. La scelta di don Renato di non rimuovere i segni dello scempio, ma di lasciarli visibili a tutti, è un gesto potente: serve a ricordare che questo oltraggio ferisce ciascuno di noi, e che la risposta più efficace non è il silenzio, bensì la presenza attiva, la vicinanza umana e la prosecuzione della vita comunitaria. Una chiesa non è solo un sito religioso: è un punto di riferimento sociale, uno spazio di incontro dove si condividono gioie e dolori, un elemento vivo della nostra eredità culturale e delle relazioni quotidiane che conferiscono identità e coesione al territorio. Offenderla equivale a ledere l’anima stessa del quartiere. Per questo motivo, partecipare alla Messa non è un gesto puramente formale, ma un segnale concreto di unità e sostegno. Significa affermare che i legami che ci uniscono sono più forti di qualsiasi gesto codardo e vandalico».

Servato: «Atto vile, offensivo e incivile»

Netto anche il consigliere comunale del Pd Luca Servato: «Bruciare un libro sacro non è una bravata: è un atto vile, offensivo e profondamente incivile. Quanto accaduto nella Chiesa di Oltreponte è un episodio che ferisce non solo i fedeli, ma l’intera comunità casalese. È un gesto che colpisce al cuore i valori della convivenza e del rispetto reciproco su cui si fonda la nostra Città. Nel 2025, la Chiesa non è solo un luogo di culto: è un simbolo di solidarietà, accoglienza e umanità, un punto di riferimento per chi cerca ascolto e conforto. Toccarla significa colpire la comunità, la memoria e la coscienza civile di Casale. Desidero ringraziare sinceramente anche la comunità musulmana casalese, che ha espresso vicinanza e solidarietà dopo quanto accaduto: questo gesto profondo dimostra che il rispetto tra Fedi e culture diverse è possibile e necessario. È proprio in queste occasioni che una città mostra la propria anima: unita, solidale e capace di reagire con civiltà. Serve ora una risposta netta e condivisa: più educazione, più vigilanza, più rispetto. Casale Monferrato deve restare una Città di dialogo, di Fede e di valori, dove nessun atto vandalico può cancellare ciò che siamo: una comunità unita, oltre ogni differenza».

 

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