Notte di caos in centro: lancia cocci di vetro, mostra i genitali e minaccia i carabinieri
Cronaca
Monica Gasparini  
3 Novembre 2025
ore
08:49 Logo Newsguard
Alessandria

Notte di caos in centro: lancia cocci di vetro, mostra i genitali e minaccia i carabinieri

La lite, per un debito, tra due uomini degenera. Arrestato marocchino di 33 anni. Ieri, domenica, l'udienza di convalida

ALESSANDRIA – Notte di caos in centro, quella tra venerdì e sabato (1° novembre). Un marocchino di 33 anni, residente al Cristo, è stato arrestato dai Carabinieri per atti osceni in luogo pubblico,  minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo, difeso dall’avvocato Silvio Bolloli, è comparso ieri mattina (domenica) in Tribunale: il provvedimento è stato convalidato, il 33enne è stato rimesso in libertà con obbligo di dimora in Alessandria. Il difensore ha chiesto i termini a difesa, e il procedimento è stato rinviato a gennaio.

Scorribanda in corso Roma

I fatti si verificano in corso Roma, poco prima delle due. Al numero dell’emergenza arrivano numerose telefonate: c’è un uomo in evidente stato di alterazione coinvolto in una lite con un’altra persona. Sul posto arrivano le pattuglie. Il 33enne è alterato, presumibilmente per l’assunzione di bevande alcoliche. E non c’è modo di calmarlo. Non vuole l’ambulanza, e inizia ad inveire contro le forze dell’ordine.

Non solo, si ferisce da solo picchiando la testa contro il muro. Ma non è finita lì, la scorribanda continua lanciando cocci di vetro contro la vetrina di Ottobelli Ottica, e dentro al Caffè degli Artisti, crea disordine e panico tra i clienti dove lancia ancora cocci di vetro contro una persona colpendola di striscio.

Quando viene condotto vicino all’auto dei Carabinieri, continua con un atteggiamento aggressivo. E si abbassa i pantaloni mostrando le parti intime davanti a persone sedute nel dehors.

Poi l’arresto.

Come si è giustificato davanti al giudice? Ha spiegato di essere stato colpito da un italiano per un debito derivante  dall’acquisto di una playstation, e quando sono arrivate le forze dell’ordine  se la sono presa con lui invece di cercare quello che lo aveva picchiato.

 

 

 

 

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