San Carlo, perché viene (così tanto) celebrato
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Redazione  
4 Novembre 2025
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San Carlo, perché viene (così tanto) celebrato

Ha riformato la Chiesa, si è reso protagonista di straordinari gesti di bontà

ALESSANDRIA – Oggi 4 novembre si celebra San Carlo Borromeo, una delle figure più importanti della Chiesa del Cinquecento, simbolo di rigore, carità e riforma. Nato ad Arona nel 1538, appartenente a una nobile famiglia lombarda, Carlo ricevette una solida formazione umanistica e teologica. Divenne cardinale giovanissimo grazie a papa Pio IV, suo zio, ma nonostante i privilegi della corte romana scelse uno stile di vita sobrio e interamente dedicato al servizio ecclesiale.

Come arcivescovo di Milano, San Carlo fu protagonista della grande stagione della Controriforma. Applicò con determinazione i decreti del Concilio di Trento, promuovendo la formazione del clero, l’educazione cristiana del popolo e la moralità pubblica. Visitò personalmente ogni parrocchia della diocesi, anche le più remote, e fondò seminari e confraternite per assicurare una presenza costante della Chiesa tra la gente.

San Carlo e la peste

Durante la terribile peste del 1576, mentre le autorità civili abbandonavano la città, Borromeo rimase a Milano accanto ai malati, organizzando processioni penitenziali e distribuendo aiuti. La sua testimonianza di fede e coraggio lo rese amato anche oltre i confini religiosi.

San Carlo morì nel 1584 a soli 46 anni, ma la sua eredità spirituale e sociale continua a ispirare. Oggi è patrono di numerose diocesi e parrocchie, esempio di una Chiesa che si riforma partendo dall’ascolto, dal servizio e dalla coerenza personale.

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