Zone rosse, Roggero (Lega): “Merito del Governo, non di Abonante”
Il consigliere leghista attacca il Pd: “Attribuisce al sindaco risultati ottenuti grazie al decreto sicurezza”
ALESSANDRIA – Nuovo scontro politico in città attorno al tema delle zone rosse e della sicurezza urbana.
A innescare la polemica è il capogruppo della Lega in consiglio comunale, Mattia Roggero, che critica duramente il Pd alessandrino per le recenti dichiarazioni sul presunto merito del sindaco Giorgio Abonante nell’attuazione di misure per la sicurezza nei luoghi sensibili.
“Anche sul fronte sicurezza, come su quello dei conti dell’ente, il Pd alessandrino continua a dare segnali di profonda confusione”, ha dichiarato Roggero. “Da un lato accusa il Governo di centrodestra di fare propaganda, dall’altro loda le zone rosse del sindaco Abonante, che sono invece l’attuazione diretta del decreto sicurezza voluto dal Ministero dell’Interno”.
“Capisco la necessità di propaganda politica, ma – ha aggiunto – ci vorrebbe un minimo di coerenza”.
“Quelle zone rosse sono strumenti dello Stato, non del Comune”
Il consigliere ha voluto chiarire che “le zone rosse e gli strumenti oggi utilizzati derivano da un impianto normativo nazionale, non da iniziative locali”. Roggero ha rimarcato che “sono il frutto di un lavoro di Governo, che ha dato ai sindaci strumenti più efficaci per collaborare con Prefetture e Forze dell’Ordine, garantendo più sicurezza nei luoghi sensibili”.
“È paradossale – prosegue Roggero – che il Pd locale definisca inutile o inapplicabile il decreto sicurezza, per poi vantarsi dei risultati ottenuti proprio grazie a quelle stesse misure”. Secondo il capogruppo leghista, si tratta di un “cortocircuito politico” che dimostra come “la sinistra alessandrina viva ormai in una costante contraddizione: critica ciò che in realtà applica e valorizza”.
“La verità – aggiunge – è che la normativa nazionale rafforza il ruolo dei sindaci, ma all’interno di una regia istituzionale che coinvolge Prefetto, Questore e Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica”. E ancora: “Le zone rosse non sono iniziative di Palazzo Rosso, ma strumenti di un sistema statale coordinato. Chi governa la città dovrebbe riconoscerlo con trasparenza, senza trasformarlo in propaganda”.
Roggero ha puntato il dito anche contro la narrazione sulle dotazioni tecnologiche: “Le telecamere? Le pagano i cittadini, non il Comune. E anche qui, il merito non può essere attribuito a chi governa Alessandria ma al quadro normativo nazionale che consente e supporta questi interventi”.
“Il Pd vuole più sicurezza, ma denuncia i sindacati”
Sul piano locale, Roggero ha fatto riferimento anche alle tensioni emerse nei giorni scorsi: “Chi invoca ‘più sicurezza’ dovrebbe, per primo, preservare un clima collaborativo con chi rappresenta i lavoratori e le istituzioni locali”.
In particolare, ha criticato la scelta del sindaco di presentare querele in merito a una vicenda che riguarda Amag Mobilità: “Un nuovo segnale di tensione politica, che contrasta con l’immagine dialogante che il Pd vorrebbe trasmettere alla città”.
“Il Partito Democratico alessandrino – conclude – appare in evidente difficoltà politica e identitaria. Da una parte rivendica risultati ottenuti grazie a strumenti del Governo, dall’altra alimenta divisioni sul territorio. Gli alessandrini meritano coerenza, serietà e risultati concreti, non contraddizioni e propaganda”.