Alluvione 1994: il volontariato che diventò sistema
Società
Redazione  
6 Novembre 2025
ore
17:05 Logo Newsguard
L'anniversario

Alluvione 1994: il volontariato che diventò sistema

A 31 anni dall’emergenza, la Protezione Civile ricorda il tragico evento che ne ha segnato la nascita operativa

ALESSANDRIA – A distanza di 31 anni, il ricordo dell’alluvione del 1994 ad Alessandria e in Piemonte non è solo un dovere di memoria, ma un’occasione per riflettere su ciò che quella tragedia ha generato: la nascita concreta di un sistema di Protezione Civile basato sulla forza del volontariato organizzato.

Oggi non ricordiamo solo la tragedia – dichiara Andrea Morchio, coordinatore del Volontariato di Protezione Civile di Alessandria – ma celebriamo la straordinaria risposta che seppe emergere da quella devastazione”.

1994: l’alluvione che cambiò il Piemonte

L’alluvione del novembre 1994 colpì duramente Alessandria e gran parte del Piemonte, causando 68 vittime e danni ingenti. La città di Alessandria, all’epoca sommersa per quasi il 50% della sua superficie, divenne l’epicentro simbolico di una crisi che mise alla prova il neonato Servizio Nazionale della Protezione Civile, istituito solo due anni prima.

“In quel fango che copriva ogni cosa – ricorda Morchio – è nata e si è consolidata la coscienza collettiva di Protezione Civile che oggi è il nostro orgoglio”.

Prima del 1994, il Piemonte contava su poche realtà di volontariato di Protezione Civile. Ma fu proprio quella crisi a trasformare l’azione spontanea in un modello coordinato e professionale.

Eravamo Alpini, Croci, Caritas e cittadini comuni, con trattori e pale, fianco a fianco a militari e forze dell’ordine. Quello fu l’inizio di un volontariato consapevole, capace di rispondere con tempestività e organizzazione”.

Oltre 130 realtà di volontariato nate da quella esperienza

Oggi, nella sola provincia di Alessandria, si contano oltre 130 associazioni di Protezione Civile, molte delle quali gruppi comunali o intercomunali. Un salto di qualità che testimonia “l’accresciuta attenzione del territorio verso prevenzione e sicurezza”.

“La lezione del ’94 – continua Morchio – ha reso il Sistema Regionale di Protezione Civile del Piemonte più forte e resiliente. Ha portato all’introduzione di un sistema di allertamento più efficiente e ha rafforzato la pianificazione comunale”.

Oggi il Piemonte è un modello nazionale di Protezione Civile, capace di intervenire non solo in ambito locale, ma ovunque vi sia un’emergenza nel Paese.

La Protezione Civile è un patrimonio di tutti”, sottolinea Morchio. “Ricordare il ’94 significa onorare chi non ce l’ha fatta, ma anche difendere il valore di una comunità capace di rialzarsi. La nostra forza nasce da lì. Facciamo in modo che non si spenga mai”.

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione