Dona la spesa con NovaCoop: raccolti oltre 1000 chili per la Caritas
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ALESSANDRIA – Quarantasette donne, di cui circa il 75% di origine straniera, hanno trovato rifugio nel corso del 2024 all’ostello femminile e nel servizio “mamma-bimbo” di Spalto Marengo 37, gestiti dalla Caritas di Alessandria. Una struttura che rappresenta l’unico presidio in provincia dedicato all’accoglienza notturna femminile per chi è senza casa.
«Sono donne e mamme sole, spesso in fuga da situazioni di sfratto o gravi difficoltà personali», spiegano dal Centro di Ascolto di via delle Orfanelle. In diversi casi, il disagio ha radici profonde e si è cronicizzato nel tempo: «Con la pandemia da Covid, per alcune la degenza è diventata una condizione difficile da superare».
La struttura – composta da otto camere doppie con servizi e due stanze attrezzate per mamme con bambini – dispone anche di cucina, refettorio con area TV e locale lavanderia. Ogni notte, due operatrici si alternano dalle 19 alle 9 del mattino per accogliere le ospiti, verificarne le condizioni igieniche e fisiche, e distribuire generi alimentari di prima necessità.
Nel 2024 sono stati registrati 3567 pernottamenti al dormitorio (in calo del 6,5% rispetto al 2023) e 1636 pernottamenti per il servizio “mamma-bimbo”. Numeri che raccontano storie difficili, ma anche percorsi di riscatto.
«Lo scorso anno siamo riusciti a trovare una sistemazione definitiva per due anziane signore – raccontano –. Una è stata accolta in una casa di riposo, l’altra in una struttura del Cissaca».
Molte delle ospiti affrontano problematiche complesse, che includono disturbi psichiatrici o dipendenze. «Per questo – spiegano dal Centro – lavoriamo in equipe con gli educatori del Centro di Salute Mentale e del Sert».
Durante i mesi invernali, l’accoglienza si estende per tutta la durata dell’emergenza freddo. Nelle stagioni più calde, invece, «è prevista almeno una settimana di sospensione dopo un mese di ospitalità, per garantire un certo ricambio nei posti letto, fatta eccezione per i casi più critici».
Negli ultimi mesi, l’ostello femminile della Caritas ha registrato anche l’ingresso di donne richiedenti asilo. «Dopo una prima fase di accoglienza, trovano posto nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria), dove possono contare su un supporto durante l’iter per la protezione internazionale».
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