Amag Mobilità, Locci (FdI): «Il sindaco ritiri la querela e apra un tavolo»
ALESSANDRIA – «Serve un gesto di distensione. La città non può permettersi uno scontro sociale». È l’appello lanciato da Emanuele…
ALESSANDRIA – Due nastri trasportatori identici, due affidamenti diretti da 138.000 euro ciascuno, per un totale di 276.000 euro. È questa, secondo Emanuele Locci, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, la nuova “anomalia grave” che riguarda Amag Ambiente.
«Siamo di fronte a un presunto frazionamento artificioso» accusa Locci, che siede anche nel Comitato di Governance del Controllo Analogo. «Parliamo di due contratti quasi fotocopia: stesso fornitore, due CIG, stesse caratteristiche tecniche, tempi ravvicinati — 18 dicembre 2024 il primo, 11 marzo 2025 il secondo. È evidente che si tratta di una fornitura omogenea, e il Codice degli Appalti, all’articolo 14 del d.lgs. 36/2023, dice chiaramente che in questi casi il valore si somma».
Il consigliere punta il dito sulla soglia normativa: «Il limite per gli affidamenti diretti è 140.000 euro. Qui siamo a 138.000 per ciascun ordine, ma 276.000 complessivi: superata la soglia dei 221.000 euro che impone una gara pubblica europea. È inaccettabile continuare a spendere denaro pubblico in questo modo, soprattutto quando poi il conto lo pagano i cittadini con la Tari».
Locci sottolinea anche l’incoerenza funzionale dell’acquisto: «Amag Ambiente si occupa di raccolta, non di trattamento o smaltimento. Questi nastri trasportatori non rientrano nelle attività autorizzate della società. Perché sono stati comprati? A che servono? Se c’era bisogno di questo tipo di attrezzatura, andava destinata ad Aral, che si occupa della parte terminale del ciclo dei rifiuti».
Poi aggiunge: «La verità è che questi macchinari non sono mai entrati in funzione. È una spesa priva di logica e con regole piegate a proprio uso».
Non è la prima volta che Locci solleva dubbi sulla gestione Amag. «Già sul caso dei cassonetti avevo denunciato lo stesso schema e l’Anac mi ha dato ragione. Eppure, il presidente di Amag Ambiente è ancora al suo posto, e il Sindaco continua a difendere questa governance. Se non è inadeguatezza, è qualcosa di molto più grave».
Locci annuncia iniziative concrete: «Presenterò una interpellanza puntuale in aula e un dossier dettagliato al Controllo Analogo. Chiederò la produzione di tutti gli atti: le determinazioni a contrarre, le motivazioni del Rup, il calcolo del valore complessivo, eventuali richieste di preventivo, verbali di comparazione, la destinazione reale dei nastri e le motivazioni per cui non si è fatta una gara unica».
«Se emergeranno profili critici — e dai numeri già emergono — chiederò che gli atti vengano trasmessi all’Anac e alla Corte dei conti per ogni valutazione su eventuali responsabilità e danno erariale».
«Non mollo» conclude Locci. «Ad Alessandria servono regole chiare, gare trasparenti, amministratori all’altezza. Ogni euro speso male è un euro in più nella bolletta dei rifiuti. Continuerò a vigilare, atto per atto, numero per numero, finché questa città non avrà la classe dirigente che merita».
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