Pulmo-Leak, ad Alessandria il registro clinico sulle perdite aeree post-operatorie
Il progetto Dairi e Chirurgia Toracica per ridurre complicanze, degenze e costi dopo le resezioni polmonari
ALESSANDRIA – Si chiama Pulmo-Leak il nuovo progetto clinico e di ricerca sviluppato dall’Azienda Ospedaliero–Universitaria di Alessandria, all’interno del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (Dairi) diretto dal dottor Antonio Maconi.
Obiettivo dell’iniziativa: raccogliere e analizzare dati sulle perdite aeree post-operatorie, una delle complicanze più frequenti dopo gli interventi di resezione polmonare.
Pulmo-Leak: un registro per migliorare la qualità delle cure
Coordinato dal dottor Stefano Meda, Direttore della Sc Chirurgia Toracica, e dalla dottoressa Annalisa Roveta, responsabile dei Laboratori di Ricerca Dairi, Pulmo-Leak nasce come registro clinico multicentrico osservazionale e prospettico. Il suo scopo è raccogliere dati real-world su incidenza, durata e fattori di rischio delle perdite aeree che possono colpire fino al 15% dei pazienti sottoposti a lobectomia.
«Le perdite aeree prolungate – si legge nel comunicato – rappresentano un fattore determinante per la durata della degenza, la morbilità post-operatoria e i costi sanitari». Da qui l’esigenza di uno strumento che consenta di monitorare il fenomeno, standardizzare le pratiche cliniche e ottimizzare i percorsi assistenziali.
Ricerca applicata e ricadute concrete
Tra i risultati attesi del progetto:
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una maggiore conoscenza epidemiologica del fenomeno
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l’identificazione dei fattori predittivi di rischio
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la riduzione delle degenze ospedaliere
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il miglioramento dell’efficienza clinica e gestionale
L’iniziativa si inserisce nel più ampio impegno dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria per promuovere una ricerca clinica integrata e orientata al miglioramento dei risultati sanitari, in particolare attraverso il lavoro del DAIRI.
È possibile contribuire allo sviluppo di progetti come Pulmo-Leak sostenendo le attività del Dairi e dell’Ospedale di Alessandria con una donazione sul sito della Fondazione Solidal