Autonomia differenziata, Molinari: «Passo avanti decisivo per il Piemonte»
«L’obiettivo deve essere trasformare l’Italia in uno Stato federale»
«La pre-intesa tra Stato e Regione Piemonte, che sarà firmata mercoledì dal Ministro Calderoli e dal Governatore Cirio, rappresenta un passaggio fondamentale nel percorso verso la concreta applicazione dell’Autonomia differenziata, risultato fortemente perseguito dalla Lega a supporto dello sviluppo dei nostri territori e, ricordiamolo, previsto dalla nostra Costituzione».
Così l’onorevole Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera e segretario regionale del partito, commenta la prossima tappa del processo istituzionale che mira a rafforzare le competenze delle Regioni.
«Autonomia e sussidiarietà sono un vantaggio per tutti, e una forma di riequilibrio importante per una Regione come il Piemonte, che vanta nei confronti dello Stato un residuo fiscale annuo di circa 10 miliardi di euro», ha dichiarato.
Autonomia differenziata: quattro le materie oggetto dell’accordo
L’intesa iniziale riguarderà Protezione civile, Previdenza complementare integrativa, Professioni e Coordinamento della finanza pubblica in ambito sanitario. Il Piemonte, come Veneto, Lombardia e Liguria, è da tempo al lavoro su questi ambiti: tre non rientrano tra i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni), mentre la sanità sì.
Proseguendo nel suo intervento, Molinari aggiunge: «Una volta ottenuta l’Autonomia, l’obiettivo deve essere trasformare l’Italia in uno Stato federale, con un numero maggiore di competenze legislative esclusive per le Regioni e uno Stato sempre più snello. Avvicinare le decisioni ai cittadini e ai territori è la nostra missione. Questo è un passaggio che arriva dopo anni di battaglie parlamentari del nostro gruppo, dopo due referendum in Lombardia e Veneto, dopo svariati tentativi sempre bloccati dallo Stato centrale. Grazie al Ministro Calderoli e al Segretario Salvini per averci portato fin qui. E un pensiero a Umberto Bossi, a cui tutti noi ci ispiriamo nella nostra battaglia autonomista».