Rifiuti in Piemonte: nel 2025 la spesa media cresce a 318 euro. Alessandria a 370
Secondo Cittadinanzattiva, aumentano i costi e migliora la raccolta differenziata, che supera il 67% nella regione
ALESSANDRIA – La spesa media in Piemonte per la gestione dei rifiuti urbani raggiunge nel 2025 i 318 euro per famiglia, con un aumento del 3,3% rispetto al 2024. È quanto emerge dal Rapporto 2025 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, che analizza l’andamento delle tariffe nei capoluoghi di provincia italiani.
Aumentano i costi, ma anche la raccolta differenziata
La spesa media nazionale si attesta a 340 euro (+3,3% rispetto all’anno precedente). In Piemonte, l’aumento medio porta la spesa media in Piemonte a 318 euro, rispetto ai 308 euro del 2024. La regione si posiziona comunque sotto la media nazionale.
In parallelo, cresce anche la raccolta differenziata, che in Piemonte raggiunge il 67,9%, in miglioramento rispetto al 2024. La percentuale varia sensibilmente tra i capoluoghi: si va dal 76,8% di Biella al 47,6% di Alessandria.
Differenze territoriali: da Torino a Verbania
Nel dettaglio, il focus sul Piemonte mostra differenze significative tra i diversi comuni:
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Torino registra una Tari di 377 €, in aumento del 2,7%
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Verbania segna il maggior incremento (+10,6%), con una spesa di 267 €
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Cuneo si attesta su 249 €, con una raccolta differenziata del 73,4%
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Biella, pur con una TARI più alta (430 €), vanta una RD del 76,8%
- Alessandria è a 370 euro, sei in più dello scorso anno.
La spesa media in Piemonte varia anche in relazione alla produzione pro-capite di rifiuti urbani. Torino e Novara risultano tra i comuni con i volumi maggiori (circa 498 kg), mentre Verbania ha la produzione più bassa (416,5 kg).
Il Piemonte nel contesto nazionale
A livello nazionale, il costo più elevato si registra in Catania (602 euro), mentre quello più contenuto è in Trento (224 euro). In termini di raccolta differenziata, il Trentino-Alto Adige guida la classifica con l’83,7%.
Il Piemonte si colloca in una posizione intermedia, con performance migliori di regioni come la Sicilia (55%) e la Calabria (55,3%), ma inferiori a Emilia-Romagna (77,7%) e Veneto (73,9%).