“La Festa del Ringraziamento dovrebbe essere di tutti”

TORTONA – La Festa del Ringraziamento, proposta domenica a Tortona da Coldiretti, lascia spazio ad alcune riflessioni. Ecco quelle di una nostra lettrice.

Domenica a Tortona , come altrove in questo periodo, è stata proposta la celebrazione della Festa del Ringraziamento.
Sì, proprio in queste giornate sempre più corte e buie prima del clamore eccessivo del Natale e in cui la campagna è silente, è stato importante dedicare un momento di preghiera, che ho vissuto anch’io in Cattedrale, per dimostrare gratitudine per il raccolto, frutto della terra e del lavoro dell’uomo.
E’ stata un’occasione per ricordare, e quindi tenere stretto al cuore e rendere sempre vivo il pensiero della ciclicità delle coltivazioni come della vita stessa; della necessità di “liberare” la terra e non occuparla; di considerare importante il lavoro di chi se ne occupa: di quelle mani capaci di sporcarsi non solo per prendere ma per raccogliere e donare un cibo che dovrebbe esserci sempre e per tutti come strumento di dignità e libertà . Un cibo come “arma” di pace, cioè ciò quel ci unisce.

Valorizzare e difendere

Un bel momento, che mi è parso dunque riduttivo che abbia coinvolto solo la storica Coldiretti e non sia stato condiviso da tutte le organizzazioni che raccolgono i lavoratori e in particolare quelli della Terra.
E’ tempo che per occasioni del genere, ringraziare e fermarsi, se non per pregare per riflettere sull’importanza della prioritaria necessità di valorizzare ciò di cui imprescindibilmente viviamo, sia non solo un bisogno ma un dovere di tutti.
Anche di chi fa altro nella quotidianità, ma della campagna ha poi bisogno, e soprattutto da ogni organizzazione che si occupa del lavoro nella terra anche se con modalità e idee diverse, come grazie a Dio abbiamo.

E grazie se il Cielo concederà ancora e sempre la Sua grazia e la Terra le sue bontà, a ogni anima quaggiù .