Alessandria, Deambrogio racconta il “suo” Pietrangeli
L'iconica foto per la rivista Vogue
Società
Massimo Brusasco  
1 Dicembre 2025
ore
12:57 Logo Newsguard
La foto

Alessandria, Deambrogio racconta il “suo” Pietrangeli

"Un grande tennista, che non le mandava a dire". Per Vogue un salto della rete "riprovato una trentina di volte"

ALESSANDRIA – Franco Deambrogio, ex campione di tennis in una città, Alessandria, che qualche soddisfazione sotto rete se l’è tolta, ricorda l’amico Nicola Pietrangeli, morto stamani a 92 anni.

Lo fa attraverso una foto straordinaria, “per realizzare la quale, abbiamo fatto una trentina di tentativi di salto della rete“.

 

Deambrogio e la foto

A sinistra, Fabio Savoldelli, che poi ha smesso con lo sport per dedicarsi agli studi di ingegneria; al suo fianco, Paolo Bodo, il creatore della Fila, celebre marchio di abbigliamento; poi Petrangeli, pluricampione nonché capitano non giocatore della mitica squadra che vinse la Coppa Davis in Cile nel 1976; a destra, Franco Deambrogio, in maglietta rossa.

“Eravamo a Grugliasco, al circolo tennis Monviso – ricorda l’alessandrino – Si trattava di fare qualche scatto per la rivista Vogue che celebrava la Fila, ancor prima che Adriano Panatta diventasse testimonial della celebre griffe. La Fila è stata un’azienda rivoluzionaria, perché fu la prima a introdurre il colore nel mondo del tennis. Noi per realizzare quello scatto che sarebbe diventato pressoché iconico, abbiamo saltato quella rete una trentina di volte: non riuscivamo ad accontentare il fotografo”.

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Campioni con la Canottieri

Deambrogio e Pietrangeli si sono incontrati parecchie volte. “Nicola è stato un campione e un grande personaggio. Uno che, come noto, non le mandava a dire. Lo ricordo piacevolmente anche come presidente della Canottieri Roma, la società con cui io vinsi il campionato nazionale Over 50. Ero in coppia con Bruno Orecchio: in finale battemmo Pierino Toci e il ‘barone’ Marzano, doppista con Panatta prima che Adriano facesse coppia con Paolo Bertolucci”.

Per ringraziare i campioni della Canottieri, Pietrangeli donò loro un orologio. “Ce l’ho ancora – chiosa Deambrogio – Non so dove, ma ce l’ho”.

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