Giovani Imprenditori Confindustria: 60 anni tra formazione e futuro
L’assemblea 2025 celebra la storia del Gruppo e lancia un appello per un nuovo patto generazionale
ALESSANDRIA – Con uno sguardo al passato, ma soprattutto al futuro, il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Alessandria ha celebrato il suo sessantesimo anniversario durante l’assemblea 2025, riunendo i protagonisti di ieri e di oggi. Un’occasione per fare il punto sul ruolo dei giovani nel sistema produttivo, riflettendo su formazione, ricambio generazionale e declino demografico.
Giovani Imprenditori Confindustria: 60 anni di visione e responsabilità
Presieduta da Manuel Alfonso, l’Assemblea ha visto la partecipazione degli ex presidenti del Gruppo e degli attuali associati, accomunati dalla volontà di promuovere una cultura d’impresa che guardi alle nuove generazioni. «I Giovani Imprenditori sono una fucina di idee, un incubatore di esperienze – ha sottolineato Alfonso – ma oggi viviamo una fase critica: la demografia e il sistema fiscale ostacolano il ricambio generazionale. Serve una riforma che riporti equità tra le generazioni».
Alfonso ha lanciato un messaggio forte: «Il declino demografico silenzioso e l’emigrazione dei talenti stanno impoverendo il tessuto imprenditoriale. Le nostre imprese faticano ad attrarre giovani competenti, e senza innovazione non possono crescere. Per questo chiediamo interventi strutturali, sia formativi che economici».
Tra i programmi citati dal presidente per contrastare il fenomeno: Eureka!, Orienta Live Show e LaTuaIdeaDImpresa, progetti che mirano a sviluppare consapevolezza e competenze tra i giovani del territorio.
Le voci degli ex presidenti: impresa, formazione e partecipazione
Diversi ex presidenti hanno preso la parola con interventi densi di significato. Gian Paolo Aschero, attuale presidente di Confindustria Alessandria, ha evidenziato il valore storico del Gruppo: «Sessant’anni di evoluzione tecnica e imprenditoriale sono una conquista. I giovani sono il futuro delle nostre imprese».
Luigi Serra ha rimarcato come “essere giovani imprenditori sia un’attitudine”, basata su responsabilità, confronto e impegno diretto in azienda. Pietro Gemma ha ribadito la centralità dell’education, ricordando l’avvio di stage per docenti e studenti: «Formazione significa futuro per aziende e territorio».
Infine, Michela Marguati ha posto l’accento sulla comunicazione intergenerazionale: «Dobbiamo imparare a raccontare il valore dell’impresa ai giovani, mostrando anche le opportunità e non solo le difficoltà».
Tra gli altri intervenuti: Pier Paolo Cella Mazzariol, Gian Francesco Galanzino, Stefano Ricagno e Maurizio Tacchella, che hanno ribadito come “lo spirito imprenditoriale giovane” non sia una questione anagrafica, ma di approccio alle sfide. Un patrimonio che va trasmesso e rinnovato, affinché il fare impresa resti motore di sviluppo e coesione sociale.