Trasformazione della Casa Circondariale di San Michele in carcere destinato al 41-bis: il Pd dice no
«Ancora una volta ribadiamo come sia inaccettabile che una scelta tanto rilevante sia stata assunta senza alcun coinvolgimento del territorio»
ALESSANDRIA – La trasformazione della Casa Circondariale di San Michele in carcere di massima sicurezza destinato al regime del 41-bis continua a sollevare forti preoccupazioni e una netta opposizione da parte del Partito Democratico cittadino e del gruppo consiliare del Pd. Le critiche si concentrano in particolare sul metodo adottato, definito «inaccettabile», e sulle ricadute sociali e territoriali della decisione.
“Una scelta senza alcun coinvolgimento”
«Ancora una volta ribadiamo come sia inaccettabile che una scelta tanto rilevante sia stata assunta senza alcun coinvolgimento del territorio, a partire dal Sindaco Giorgio Abonante e dall’Amministrazione comunale, che avrebbero dovuto essere pienamente informati e parte attiva di un confronto trasparente».
Il Pd locale denuncia l’assenza di interlocuzione istituzionale e l’imposizione di un cambiamento «calato dall’alto», che viene percepito come una grave lesione del ruolo delle amministrazioni locali.
A rendere ancora più grave la situazione, secondo il comunicato, è «la sospensione immediata delle attività della scuola carceraria e dei percorsi portati avanti dalle associazioni di volontariato». Si tratta, sottolineano i Democratici, di «esperienze consolidate, frutto di anni di lavoro e di una collaborazione virtuosa tra istituzioni, operatori e realtà del terzo settore».
Questo sistema è stato negli anni capace di «costruire, all’interno del carcere di Alessandria, una lunga e riconosciuta tradizione di reti sociali ed educative», oggi «mortificata» da una decisione che rischia di azzerare un modello di intervento rieducativo e inclusivo.
“Il Governo ignora i territori”
Il Pd cittadino esprime «sconcerto per la radicale trasformazione del regime carcerario nella nostra città» e avverte sulle «inevitabili ricadute che questa scelta avrà sul tessuto urbano e sulla percezione di sicurezza». Per i firmatari del documento, «un cambiamento di tale portata merita una discussione seria e approfondita, non certo un provvedimento improvviso e opaco che ignora completamente il ruolo e le esigenze della comunità locale».
«Constatiamo con amarezza che il Governo non ha a cuore le ragioni dei territori, né tantomeno il rispetto delle istituzioni che li rappresentano», aggiungono.
Per questo, il Partito Democratico rinnova la propria posizione di vicinanza al primo cittadino: «Esprimiamo una netta condanna del metodo adottato e ribadiamo la nostra vicinanza al Sindaco Giorgio Abonante nella difesa della città, delle sue prerogative e delle sue reti sociali ed educative».
«Continueremo a chiedere con forza un immediato ripristino del dialogo istituzionale – concludono – E una revisione di scelte che rischiano di compromettere profondamente l’equilibrio e la qualità della vita della nostra comunità».