Carcere: lancio di pacchetti di droga e telefonini, l’intervento della Penitenziaria
Cronaca
Monica Gasparini  
3 Dicembre 2025
ore
17:00 Logo Newsguard
Alessandria

Carcere: lancio di pacchetti di droga e telefonini, l’intervento della Penitenziaria

L'intervento ieri nella Casa Circondariale. Le dichiarazioni di Vicente Santilli, segretario regionale Sappe

ALESSANDRIA – Continuano di lanci di pacchetti di droga e telefonini in carcere: immediato l’intervento della Polizia Penitenziaria che si è dimostrata l’unica difesa efficace contro i tentativi di infiltrazione criminale sia interni che esterni alle mura carcerarie. Lo ha sottolineato Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sappe che ha reso noto quanto avvenuto nelle ultime ore ad Alessandria.

Il lancio all’esterno

Ieri, 2 dicembre 2025, intorno alle 12, il sistema di vigilanza della Casa Circondariale ha permesso di sventare un grave tentativo di introduzione di materiale proibito. La Sala Regia, grazie alla sua costante attenzione, ha comunicato l’avvistamento di un lancio dall’esterno, con un pacco che stava per essere recuperato tramite una lenza proveniente da una finestra della Sezione detentiva”.

Il sindacalista ha evidenziato il tempestivo intervento del personale di Polizia che ha permesso di recuperare il pacco caduto nel cortile passeggi. Il contenuto, destinato ad alimentare il mercato illecito interno, era ingente e pericoloso: due telefoni cellulari (uno smartphone e un mini-cellulare), completi di accessori per la ricarica, un panetto di sostanza stupefacente risultata positiva al Drug Test come cannabinoide del peso di circa cento grammi.

Per questo, Santilli rivolge il  plauso e un ringraziamento agli agenti di Alessandria, dalla Sala Regia al personale di Sezione, che con la loro vigilanza hanno sventato l’introduzione di droga e telefoni. Il lancio dall’esterno è un fenomeno di grave allarme sociale che evidenzia la costante azione della criminalità organizzata che tenta di trasformare le nostre carceri in centri operativi. La detenzione di telefoni cellulari e sostanze stupefacenti è un reato e un gravissimo fattore di destabilizzazione che mette a rischio la sicurezza del personale e degli altri detenuti. Nonostante la cronica carenza di organico e la necessità di modernizzare le tecnologie di controllo (come i jammer anti-segnale), la Penitenziaria continua, giorno dopo giorno, a sopperire alle mancanze del sistema.

“Servono mezzi e rinforzi”

“È urgente che lo Stato prenda atto della situazione e doti il Corpo di tutti i mezzi e i rinforzi necessari per contrastare con efficacia questa doppia minaccia. Quella interna, legata ai reati commessi dai detenuti, e quella esterna, gestita dalla criminalità organizzata”, conclude Santilli.

Il Sappe esprime “fermo apprezzamento per la prontezza, professionalità e straordinario senso del dovere della Polizia Penitenziaria e ribadisce la necessità di garantire adeguate tutele e riconoscimenti al personale del Corpo, che quotidianamente – e spesso anche fuori servizio – si trova a intervenire in situazioni di pericolo per la sicurezza pubblica”.

Anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha espresso apprezzamento e solidarietà al personale: “La loro professionalità ed abnegazione, la loro fermezza ed il senso del dovere hanno fronteggiato una situazione semplicemente assurda, dove vi è chi pensa che anche durante la detenzione può pensare di continuare a delinquere. Il lavoro della Polizia Penitenziaria è ancora una volta motivo d’orgoglio per tutta la città di Alessandria e dell’intero Piemonte”. 

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