La cucina italiana, un vanto da promuovere
L'Unesco la celebra come "patrimonio". E lo fa con validi motivi
ALESSANDRIA – La cucina italiana è ufficialmente patrimonio immateriale dell’umanità. Il riconoscimento da parte dell’Unesco celebra non solo piatti iconici come pasta, pizza e risotti, ma soprattutto il valore culturale e sociale che la gastronomia italiana rappresenta da secoli.
E la nostra provincia offre un importante contributo con i suoi piatti iconici.
Un patrimonio di saperi
La cucina italiana patrimonio Unesco non si limita alle ricette: comprende pratiche, tecniche, rituali e momenti di convivialità che si tramandano di generazione in generazione. Si tratta di un sistema complesso, fatto di territori, stagioni, biodiversità e memoria collettiva.
Dietro il riconoscimento
La candidatura, sostenuta dal governo italiano e da numerose associazioni del settore, è stata presentata nel 2023 e accolta nel 2025.
Secondo l’Unesco, la cucina italiana rappresenta “un’espressione culturale identitaria, basata su conoscenze tradizionali e fortemente legata alla sostenibilità”.
Impulso per i territori
Il riconoscimento darà nuova linfa al turismo enogastronomico e alla valorizzazione delle eccellenze locali. La cucina italiana patrimonio Unesco diventa così un volano per promuovere prodotti tipici, biodiversità agricola e artigianato alimentare.
Non si tratta solo di celebrare, ma anche di tutelare. Con questo riconoscimento, l’Italia si impegna a proteggere i saperi culinari tradizionali, contrastare l’omologazione alimentare e sostenere la trasmissione delle conoscenze alle nuove generazioni.