Il progetto Mirto rivoluziona la neurochirurgia con Eeg e IA
Tecnologia e analisi neurofisiologica per interventi su misura e previsioni più accurate sul recupero
ALESSANDRIA – Nuove frontiere per la neurochirurgia di precisione con il progetto Mirto (Monitoraggio dell’Impatto della Rimozione del TumOre cerebrale), promosso dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria e coordinato dalla Ssd Laboratori di Ricerca del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (Dairi), in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.
L’obiettivo del progetto Mirto è valutare in modo innovativo gli effetti neurofisiologici degli interventi neurochirurgici, con un focus sulla risposta del tessuto cerebrale sano alla rimozione del tumore. Un’analisi approfondita possibile grazie all’utilizzo di strumentazioni avanzate come l’Eeg ad alta densità (hdeeg) e i neuro-monitoraggi intraoperatori, capaci di rilevare e analizzare in tempo reale l’attività elettrica del cervello nelle fasi pre, intra e post-operatoria.
Barbanera: “Un approccio integrato per una neurochirurgia su misura”
Coordinato dal dottor Andrea Barbanera, Direttore della Sc Neurochirurgia, e da Annalisa Roveta, Responsabile dei laboratori di Ricerca Dairi, il progetto si fonda su una sinergia tra ricerca traslazionale, tecnologia e clinica.
“Con il progetto Mirto possiamo misurare con maggiore precisione l’impatto funzionale dell’intervento – spiegano i coordinatori – e costruire una base dati che ci permetterà in futuro di prevedere con maggiore accuratezza il recupero post-operatorio”.
L’elaborazione dei dati raccolti punta a individuare biomarcatori prognostici affidabili, segnali misurabili in grado di aiutare i clinici a stimare l’andamento del recupero delle funzioni cognitive e motorie.
Tra i risultati attesi dal progetto Mirto, spiccano:
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la riconoscibilità di alterazioni nella connettività cerebrale indotte dalla chirurgia,
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la definizione di correlazioni clinico-elettrofisiologiche,
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la creazione di un dataset strutturato e pseudonimizzato.
Questo patrimonio informativo sarà la base per lo sviluppo di modelli predittivi basati su algoritmi di intelligenza artificiale, strumenti che aprono la strada a una medicina sempre più personalizzata.
Con il progetto Mirto, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria, attraverso il Dairi diretto da Antonio Maconi, conferma il proprio impegno nella ricerca traslazionale, che unisce conoscenze di laboratorio e applicazione clinica.
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