“Strada di Paese”: l’Orchidea tra le migliori Rsa d’Italia
Premiata da Onda Ets per il progetto ambientale e relazionale che migliora la qualità di vita degli anziani e riduce l’uso di farmaci
ALESSANDRIA – La Residenza Orchidea entra nell’élite delle migliori strutture italiane per l’assistenza agli anziani. Su oltre 200 Rsa e case di riposo valutate dalla Fondazione Onda Ets, la struttura alessandrina è una delle sole quattro in tutta Italia ad aver ricevuto una menzione speciale nell’ambito del concorso nazionale “Best Practice – Bollino RosaArgento 2025”, grazie al progetto innovativo “Strada di Paese”.
Un modello di cura centrato sulla persona
Il premio riconosce un approccio che unisce assistenza sanitaria, relazioni autentiche e terapie non farmacologiche. Il cuore del progetto è il nucleo protetto “Strada di Paese”, uno spazio allestito come una via cittadina con farmacia, cabina telefonica, piccola osteria, cassette della posta, camino e orologio. Ogni dettaglio è pensato per evocare familiarità, stimolare ricordi e favorire l’autonomia negli ospiti con disturbi cognitivi.
«Il nostro obiettivo – spiega il direttore Michele Crecchi – è creare un ambiente che non sia solo un luogo di ricovero, ma una vera comunità viva e accogliente». Dal giugno scorso, grazie a questo approccio, la struttura è riuscita ad azzerare l’uso di farmaci per l’agitazione, sostituendoli con ambienti stimolanti e percorsi relazionali. I benefici tangibili si riflettono sullo stato psicofisico degli ospiti e sulla serenità degli operatori.
All’interno della “Strada di Paese” è stato inserito anche il suggestivo “Treno Alzheimer”, uno spazio immersivo che riproduce l’interno di un vagone ferroviario, completo di sedute, finestre virtuali, suoni e immagini in movimento. L’idea è quella di attivare memorie affettive legate a viaggi, lavoro o ritorni familiari, offrendo così un’efficace tecnica di stimolazione emozionale e rilassamento.
Le foto alle pagine 4 e 5 del comunicato mostrano con grande impatto visivo:
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l’interno del vagone, con sedute rosse, schermo panoramico e arredamento realistico,
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il corridoio ricostruito come una vera via cittadina, con insegne di farmacia e osteria, porte colorate e segnaletica urbana.
Una rete di cura che coinvolge anche le famiglie
Fondamentale anche il ruolo delle famiglie. «Non sono semplici visitatori – evidenzia l’assistente sociale Lila Alessia – ma parte attiva del percorso di cura», grazie a colloqui di sostegno, incontri informativi e occasioni di scambio. «Il benessere dell’ospite – aggiunge – passa anche da quello dei caregiver».
Dal punto di vista infermieristico, sottolinea la Dott.ssa Sara Nalin, “Strada di Paese” consente una gestione più serena dei comportamenti complessi, lasciando spazio a relazioni più umane. «Crediamo in un modello che affianchi le terapie farmacologiche solo quando strettamente necessario, favorendo invece interventi non farmacologici strutturati».