Senior Coldiretti: invecchiamento attivo e comunità al centro della programmazione 2026
A San Michele bilancio di fine anno e nuove proposte per un ruolo sempre più attivo dei pensionati nel tessuto sociale e agricolo
SAN MICHELE – È stata una mattinata densa di significato quella vissuta dalla delegazione dei Pensionati Coldiretti Alessandria, che si è riunita a San Michele per un incontro in preparazione delle festività natalizie.
Un’occasione per riflettere sul cammino compiuto nel 2025 e per pianificare le prossime attività, ponendo al centro temi di grande attualità: invecchiamento attivo, socialità, salute e corretta alimentazione nella terza età.
Una riflessione condivisa sulla nuova età anziana
L’incontro si è aperto con la celebrazione della Santa Messa, presieduta da Mons. Ivo Piccinini, Consigliere Ecclesiastico, che ha sottolineato il valore dei senior all’interno della famiglia e della società.
Nel corso della giornata si è discusso del mutamento culturale e sociale della terza età, sempre più lunga e articolata. Si è passati infatti da una vecchiaia breve a un’“anzianità dilatata”, che richiede nuove chiavi di lettura e una diversa progettualità esistenziale.
Non più solo “età del tramonto”, ma una stagione di vita ricca di competenze, esperienze e possibilità di impegno attivo. È questo il quadro emerso dalle assemblee territoriali che si sono concluse di recente, dove i pensionati hanno portato idee e proposte per il 2026, confermando la volontà di essere parte attiva nella Coldiretti e nei propri territori.
«I nostri pensionati sono una risorsa preziosa, non solo per l’agricoltura ma per tutta la società italiana», ha dichiarato Mauro Bianco, Presidente di Coldiretti Alessandria. «Rappresentano il patrimonio esperienziale più autentico del nostro mondo agricolo: continuano a lavorare, consigliare, custodire tradizioni, educare. Sono testimoni viventi del legame profondo con la terra».
Una visione condivisa anche dal Direttore Roberto Bianco, che ha rimarcato come l’esperienza dei senior possa diventare motore di nuovi servizi: «Il loro ruolo è centrale nell’agricoltura sociale e nella promozione della multifunzionalità delle imprese agricole. I nonni sono presidio territoriale, anello di congiunzione tra generazioni, custodi di valori e promotori di relazioni. Occorre che le istituzioni li riconoscano come tali, garantendo servizi socio-sanitari accessibili e politiche di tutela dell’autonomia personale».