Provincia, Bilancio 2026: Laguzzi (Pd) attacca. “Maggioranza di destra debole e senza visione”
Il segretario provinciale del Partito Democratico commenta l’esito del voto in Consiglio provinciale e nell’assemblea dei sindaci: approvazione risicata e forti criticità irrisolte
ALESSANDRIA – Il Bilancio di previsione 2026 della Provincia è stato approvato, ma con un esito che il Partito Democratico provinciale definisce “estremamente fragile”. A sottolinearlo è Giorgio Laguzzi, segretario provinciale, che esprime “pieno sostegno all’azione portata avanti dal gruppo consiliare democratico, in raccordo con le altre forze di minoranza”.
La votazione nell’assemblea dei sindaci si è infatti conclusa quasi in perfetta parità, con circa 147mila voti ponderati favorevoli e altrettanti contrari. Separati da uno scarto di appena 0,2% su quasi 300 mila voti espressi. Un risultato che, secondo Laguzzi, “non si vedeva da anni”. E che evidenzia la profonda instabilità politica dell’attuale maggioranza di destra alla guida dell’ente.
Comuni assenti e consenso solo formale
Ad aggravare il quadro, secondo il Pd, è stata anche la “mancata partecipazione al voto di numerosi Comuni. Mentre altri hanno espresso un sì al Bilancio per senso di responsabilità. E al solo scopo di evitare uno stallo istituzionale, manifestando però forti perplessità sui contenuti”.
Tra i temi più critici segnalati dai sindaci figurano “lo stato drammatico delle strade provinciali, l’inquinamento ambientale e il nodo del cosiddetto agrifotovoltaico“. Definito da Laguzzi “finto”, perché privo di una reale visione di sostenibilità e tutela del territorio.
Questioni che, secondo il segretario dem, richiedono “uno scatto di capacità politica e una vera interazione con i livelli di governo superiori, senza timori reverenziali verso Regione e Governo”.
L’appello al presidente della Provincia
«La pazienza dell’opposizione in Provincia e di tanti Comuni, anche di diversa appartenenza politica, sta giungendo al termine», avverte Laguzzi. Al presidente della Provincia il Pd chiede «coraggio e visione», non un atteggiamento di continuo galleggiamento.
In assenza di un cambio di passo, conclude il segretario provinciale, “l’Ente rischia di non avere futuro e a pagare il prezzo più alto saranno i cittadini e i Comuni nel loro complesso”.