Addio a Massone, il ricordo di Ance Alessandria
Società
23 Dicembre 2025
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L'ultimo saluto

Addio a Massone, il ricordo di Ance Alessandria

Dopo i funerali di sabato scorso a Capriata d'Orba, la nota dell'associazione

ALESSANDRIA – Sabato 20 dicembre la comunità di Capriata d’Orba si è stretta attorno ai familiari, agli amici e ai rappresentanti del mondo dell’edilizia per dare l’ultimo saluto a Marco Massone. Il direttore del Collegio Costruttori Ance Alessandria, scomparso all’età di 55 anni. Una partecipazione ampia e sentita, segno del profondo legame umano e professionale che Massone aveva saputo costruire nel corso della sua attività.

Alla cerimonia funebre hanno preso parte il presidente provinciale di Ance Alessandria Paolo Valvassore, affiancato dai colleghi, dai vicepresidenti Valentina Bianchi e Marco Ferrari. E, anche, dai presidenti degli enti paritetici Sergio Sassone e Giancarlo Muzio. Presenti anche la presidente regionale Paola Malabaila e numerosi presidenti e direttori delle associazioni territoriali piemontesi. La presidente nazionale di Ance, Federica Brancaccio, impossibilitata a partecipare, è stata rappresentata dal dottor Fabio Moneti della direzione nazionale.

Il ricordo dell’associazione

È emerso, e non poteva essere altrimenti, il ricordo di un direttore stimato, capace di coniugare competenza e relazioni umane. “La scomparsa di Marco è per noi una perdita grave sia professionalmente che umanamente. In questi sei anni in cui ha guidato Ance Alessandria, è stato un direttore capace di fare squadra. Oltre ad essere apprezzato e considerato a livello regionale e nazionale attraverso la sua partecipazione ai momenti associativi. Siamo tutti accomunati da un grande dolore”, è stato sottolineato dai rappresentanti dell’associazione.

Parole che restituiscono il senso di una presenza costante e riconosciuta, non solo sul piano operativo ma anche nel confronto istituzionale e associativo. Dove Massone aveva saputo costruire rapporti solidi e duraturi.

L’omelia: silenzio, dolore e speranza

A celebrare la liturgia della speranza è stato don Giovanni Bagnus, parroco e moderatore dell’Unità Pastorale Orba, concelebrante con padre Elia Citterio. Un’omelia intensa e raccolta, che ha accompagnato il commiato con parole di riflessione e vicinanza.

“Oggi siamo qui raccolti attorno a Marco in un clima di silenzio e di raccoglimento. Il dolore che ci accompagna è reale, profondo, e forse porta con sé domande che non trovano risposta. La morte, soprattutto quando arriva in modo inatteso, ci mette davanti al limite, ci disarma, ci rende fragili. E tuttavia, proprio in questa fragilità condivisa, non siamo soli”, ha detto don Bagnus all’inizio della celebrazione.

Una vita consegnata alla memoria

Nel proseguire l’omelia, il parroco ha ricordato la dimensione umana della vita di Massone. “Marco è stato un uomo con una storia concreta, fatta di giorni semplici e di giorni difficili, di relazioni, di scelte, di attese. Come ogni vita umana, anche la sua è stata unica e irripetibile. Non siamo qui per analizzarla o giudicarla, ma per consegnarla con rispetto nelle mani di Dio”.

Un messaggio che ha accompagnato il dolore della comunità e del mondo dell’edilizia, lasciando spazio al silenzio e al ricordo. Nel segno della gratitudine per quanto Massone ha saputo dare sul piano professionale e umano.

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