Provincia di Alessandria, il Pd replica a Benzi e Riboldi: “Altro che maggioranza solida”
Il gruppo consiliare “Uniti per la Provincia di Alessandria”, con il capogruppo Cesare Chiesa, contesta la lettura della maggioranza sul bilancio 2026 e parla di forte disagio tra i sindaci
ALESSANDRIA – Il gruppo consiliare provinciale “Uniti per la Provincia di Alessandria”, espressione del Partito Democratico, interviene con una presa di posizione netta sulle dichiarazioni del presidente della Provincia Luigi Benzi e dell’assessore regionale Federico Riboldi. Sul tavolo della discussione, il Bilancio di previsione 2026. A parlare è il capogruppo Cesare Chiesa, che mette in discussione la narrazione di una maggioranza compatta e politicamente solida.
Secondo il gruppo Pd, “si fa in fretta a manipolare e distorcere la realtà dei fatti. Ma, altrettanto rapidamente, emergono i segnali di una fragilità politica evidente. Tanto da rendere necessario l’intervento diretto dell’assessore Riboldi a sostegno della giunta provinciale di centrodestra”.
Un bilancio giudicato “scialbo”
Il nodo centrale è il Bilancio di previsione 2026, discusso nell’Assemblea dei Sindaci di mercoledì 17 dicembre. Per il gruppo “Uniti per la Provincia di Alessandria” “si tratta di un documento debole nei contenuti, incapace di rispondere alle criticità strutturali del territorio”.
“Nel dibattito assembleare – ricordano i consiglieri Pd – sono emersi numerosi interventi critici. In particolare da parte dei sindaci dei centri minori, che hanno evidenziato problemi ormai ricorrenti. Strade dissestate, gestione del fotovoltaico, tutela dell’ambiente e una generale sensazione di scarsa attenzione alle esigenze locali. Un malcontento diffuso che, pur non essendosi ancora tradotto in un’opposizione compatta, sarebbe stato sufficiente – secondo il gruppo Pd – a mettere in luce non solo la debolezza programmatica. Ma anche quella numerica della maggioranza di centrodestra”.
I numeri dell’Assemblea dei Sindaci
Ampio spazio viene dedicato ai dati della partecipazione. All’Assemblea dei Sindaci erano presenti 76 Comuni su 190, poco più di un terzo del totale,. Rappresentativi di 294.182 abitanti su circa 407.000 residenti complessivi al 31 dicembre 2024.
Un dato che, secondo il gruppo Pd, assume un peso politico rilevante: “Senza la partecipazione dei Comuni di centrosinistra, che rappresentano 146.530 abitanti, l’Assemblea non avrebbe nemmeno raggiunto il quorum necessario per esprimere un parere valido sul bilancio”.
Per questo motivo, si evidenzia “una contraddizione evidente tra le dichiarazioni pubbliche di una maggioranza solida e una realtà fatta di numeri creativi”.
Insoddisfazione trasversale e responsabilità politiche
Il gruppo consiliare sottolinea come l’insoddisfazione non provenga solo dall’opposizione, ma attraversi l’intera provincia. “Molti sindaci non si sono presentati, altri hanno votato contro. Mentre una parte non trascurabile ha votato a favore manifestando apertamente il proprio disagio nei confronti di una governance ritenuta incapace di produrre scelte strategiche e di restituire incisività politica all’Ente”.
Infine, il Pd respinge con forza il tentativo di attribuire alle amministrazioni di centrosinistra della prima metà dello scorso decennio il declino finanziario e strategico della Provincia. “Dal 2017 in poi – ricordano – la gestione è stata quasi interamente in mano al centrodestra. Non sarebbe più utile sollecitare Torino e Roma, entrambe governate da forze politiche affini, affinché arrivino risorse e strumenti concreti per affrontare i problemi della Provincia? Ne sono capaci?”.