Cheratocono, avanzano gli studi ad Alessandria: sinergia tra Oculistica Aou Al e Politecnico di Torino
Nuovi passi avanti per il progetto coordinato dalla dottoressa Mariarosa Astori grazie a tecniche innovative di cross-linking corneale e a una collaborazione multidisciplinare tra medicina e ingegneria
ALESSANDRIA – Prosegue e si rafforza la collaborazione scientifica tra la Struttura di Oculistica dell’Aou Al e il Dipartimento Energia del Politecnico di Torino. Con nuovi sviluppi nello studio e nel trattamento del cheratocono, patologia rara della cornea che colpisce prevalentemente giovani e adolescenti. Nei giorni scorsi si è svolto un incontro programmatico che ha segnato un ulteriore avanzamento del progetto di ricerca condiviso. Anche grazie all’utilizzo di un nuovo strumento per Cxl Enhanced-Fluence Pulsed-Light Iontophoresis.
L’obiettivo del confronto è stato quello di definire le prossime fasi operative del percorso di ricerca, con l’intento di consolidare e rendere disponibili su scala più ampia i risultati preliminari già ottenuti.
Il progetto di ricerca sul cheratocono
Il progetto è coordinato, per la parte clinica, dalla dottoressa Mariarosa Astori, all’interno della Struttura di Oculistica diretta dal dottor Emilio Rapetti. Mentre per il Politecnico di Torino è seguito dal professor Umberto Lucia e dalla dottoressa Giulia Grisolia. Lo studio si concentra sull’applicazione di tecniche innovative di cross-linking corneale, di cui l’Aou Al è ormai un punto di riferimento.
Il cheratocono è una malattia che comporta un progressivo assottigliamento e deformazione della cornea, con conseguenze rilevanti sulla qualità della vita e, spesso, anche sul piano sociale e lavorativo. Intervenire nelle fasi iniziali della patologia consente di bloccarne l’evoluzione e di evitare, in molti casi, il ricorso al trapianto di cornea.
Risultati preliminari e interesse scientifico
Il lavoro congiunto ha già prodotto risultati di rilievo, in particolare la definizione di parametri oggettivi per valutare l’efficacia del trattamento. Rendendo più preciso e affidabile il monitoraggio clinico da parte degli oculisti. I dati preliminari sono stati presentati in congressi internazionali, suscitando un interesse significativo nella comunità scientifica.
Questi riscontri aprono ora a una nuova fase del progetto, orientata all’ottimizzazione delle tecnologie disponibili e allo sviluppo di approcci sempre più personalizzati. Con l’obiettivo di migliorare ulteriormente l’efficacia delle cure offerte ai pazienti.
Ricerca multidisciplinare e formazione
L’iniziativa si inserisce in una strategia più ampia di ricerca multidisciplinare, che mette in dialogo medicina e ingegneria applicata. In prospettiva, la collaborazione potrà estendersi anche al Corso di Laurea in Medicina dell’Upo, coinvolgendo studenti e giovani medici in progetti di tesi che integrino aspetti clinici e termofisica dei sistemi.
L’Aou Al conferma così il proprio ruolo di primo piano nell’innovazione clinico-scientifica. Anche grazie al coordinamento del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (Dairi), diretto da Antonio Maconi. Contribuendo allo sviluppo della ricerca, alla crescita del sistema sanitario e universitario regionale e, soprattutto, al miglioramento delle cure per i pazienti.