Salario minimo negli appalti pubblici regionali: il M5S deposita una proposta di legge in Piemonte
Coluccio, Disabato e Unia: «Nove euro l’ora per garantire un salario dignitoso ai lavoratori degli appalti di competenza regionale»
TORINO – Il Movimento 5 Stelle porta il tema del salario minimo al centro dell’agenda politica piemontese. Nei giorni scorsi è stata depositata a Palazzo Lascaris una proposta di legge, a prima firma del consigliere regionale Pasquale Coluccio, che introduce un salario minimo di 9 euro l’ora per i lavoratori impiegati negli appalti pubblici di competenza della Regione Piemonte.
Secondo i promotori, si tratta di “una misura necessaria per contrastare il lavoro povero. E garantire così condizioni economiche dignitose a migliaia di lavoratori e lavoratrici”.
Una proposta che trova già precedenti concreti: una norma analoga è stata adottata dalla Regione Puglia. Ed è stata recentemente ritenuta legittima anche dalla Corte Costituzionale, che ha respinto le impugnative del Governo.
Ambito di applicazione della proposta
Nel dettaglio, la proposta di legge riguarda i contratti stipulati dalla Regione Piemonte, dalle aziende sanitarie e ospedaliere, dalle agenzie regionali e da tutti gli enti strumentali regionali. Nelle procedure di gara, questi soggetti dovranno indicare l’obbligo di applicare al personale impiegato il contratto collettivo nazionale maggiormente attinente all’attività svolta. Sottoscritto dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative.
Resta ferma la possibilità di prevedere trattamenti di miglior favore, ma viene fissato un paletto chiaro. La retribuzione minima tabellare non potrà essere inferiore a 9 euro l’ora.
Una battaglia storica del Movimento 5 Stelle
Il salario minimo rappresenta da oltre dieci anni una delle battaglie storiche del Movimento 5 Stelle. «È impensabile ed ingiusto – sottolineano i rappresentanti M5S – che in una Repubblica fondata sul lavoro chi lavora non riesca ad arrivare a fine mese».
La proposta viene presentata come un primo passo concreto verso un sistema più equo. In grado in tal modo di tutelare i lavoratori degli appalti pubblici, spesso esposti a condizioni contrattuali fragili e a fenomeni di dumping salariale.
Le firme e le posizioni
A sostenere l’iniziativa sono, oltre a Pasquale Coluccio, anche Sarah Disabato, capogruppo regionale del M5S, e Alberto Unia, consigliere regionale. L’obiettivo dichiarato è aprire un confronto in Consiglio regionale per estendere le tutele salariali e riaffermare il principio di dignità del lavoro anche negli appalti pubblici.