Spinetta, l’inquinamento invisibile: cloroformio nelle cantine. I dati Arpa
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Cronaca
Monica Gasparini  
29 Dicembre 2025
ore
19:38 Logo Newsguard
Dossier Spinetta

Spinetta, l’inquinamento invisibile: cloroformio nelle cantine. I dati Arpa

L’Agenzia, nel 2025, ha condotto due campagne di monitoraggio per aggiornare la situazione sia nelle cantine che nell’aria. Aspettando i risultati

ALESSANDRIA – Con un’ordinanza firmata il 24 agosto 2022, il sindaco di Alessandria Giorgio Abonante aveva circoscritto l’area di Spinetta, nella quale andavano prese «delle precauzioni» per «la possibile presenza di cloroformio in locali interrati».

Un intervento, quello del primo cittadino, che seguiva le analisi e i risultati dell’Arpa, che annunciavano la presenza di quella sostanza chimica.

L’ordinanza è ancora in vigore. Le aree del sobborgo interessate dall’avviso sono comprese «tra gli aggregati di case ubicate in particolare in Via Genova dal civico n° 31 al civico n° 101b (lato numeri dispari) e dal civico n° 30 al civico n° 112a (lato numeri pari), Via Sant’Audina, Vicolo Stivardi e Vicolo dell’Oro».

Perché si era reso necessario l’intervento di Abonante, che aveva ricevuto anche numerose critiche da parte di cittadini e ambientalisti? Perché nei locali interrati di queste abitazioni, si legge nell’ordinanza, «può rilevarsi la presenza di composti organo clorurati, in particolare cloroformio, tetracloruro di carbonio, tetracloroetilene e tricloroetilene» e «la loro presenza dipende da fattori diversi quali le condizioni atmosferiche di temperatura e pressione, il livello della falda, le caratteristiche del terreno, le vie di fuga esistenti, le caratteristiche strutturali dell’edificio».

Le raccomandazioni

Il documento reso pubblico da Palazzo Rosso raccomandava una serie di comportamenti: mantenere dove possibile gli ambienti sempre ben ventilati. In assenza di finestre che possano garantire ricambi d’aria si potrà optare per sistemi di ventilazione meccanica; non fumare negli ambienti chiusi, né soggiornarvi per lunghi periodi, né consumarvi cibi o bevande; evitare di custodire nei locali sostanze che possano rappresentare un’ulteriore sorgente di Composti Organici Volatili (es. Vernici, solventi, colle, fotocopiatori) o altre sostanze cancerogene con effetto cumulativo con l’inquinamento da Cov (ad es. carburanti); evitare di riscaldare i locali; non perforare né alterare l’integrità del pavimento; verificare e mantenere integra la pavimentazione e i sistemi di impermeabilizzazione se già attuati; evitare di utilizzare per gli interventi di manutenzione (ad esempio tinteggiatura delle pareti) sostanze che possano rappresentare un’ulteriore sorgente di Composti Organici Volatili, scegliendo prodotti ad acqua e aerare quanto più possibile.

Dati rilevati da Arpa

Quello firmato da Abonante è stato il primo (e unico riferito a quei fatti) atto ufficiale del sindaco sull’inquinamento di Spinetta. Il caso del ‘cloroformio nelle cantine’ era emerso grazie ai controlli e alle analisi disposte e realizzate dal dipartimento di Alessandria dell’Arpa. Parliamo di una attività iniziata dal 2018.

Cos’è cambiato oggi?

Ma cos’è cambiato oggi? «Le ultime tre campagne di qualità dell’aria indoor condotte nelle abitazioni di Spinetta Marengo nel 2021 avevano confermato la presenza di composti organici clorurati (in particolare, cloroformio, tetracloruro di carbonio, tricloroetilene e tetracloroetilene), evidenziando che le discontinuità nelle pavimentazioni delle cantine (ad esempio tombini, botole, fessurazioni) rappresentano vie preferenziali per la migrazione dei vapori (cosiddetto “vapor intrusion”)», sottolinea Marta Scrivanti, a capo del Dipartimento Arpa di Alessandria.

Che aggiunge: «Nel corso del 2025, l’Agenzia ha condotto due campagne di monitoraggio nell’abitato di Spinetta Marengo per aggiornare la situazione in merito alla presenza di composti organici clorurati in ambiente confinato (indoor – quindi all’interno delle abitazioni, ndr) e in aria ambiente (outdoor). I risultati saranno comunicati a breve agli Enti del territorio (in particolare al Comune di Alessandria e ad Asl Al), per le valutazioni di competenza e gli eventuali ulteriori provvedimenti ritenuti necessari, aggiuntivi rispetto all’ordinanza già emanata dal sindaco Abonante nel 2022».

La questione falda

C’è poi la questione della falda. Il report dell’Arpa datato marzo 2025 mostra una serie di dati che ne indicherebbe l’innalzamento (di quasi un metro).

«Nel 2025 – sottolinea ancora Scrivanti – Arpa ha proseguito il monitoraggio della falda dentro e fuori i confini di stabilimento: monitoraggio che dal 2021 ha avuto un notevole incremento, sia in termini di numero di pozzi campionati che di frequenza (divenuta sistematicamente trimestrale). Nelle prime tre campagne di quest’anno (condotte nei mesi di marzo-aprile, giugno-luglio e settembre-ottobre) sono già stati complessivamente prelevati oltre 150 campioni. Attualmente stiamo conducendo i campionamenti di dicembre. Per quanto riguarda i risultati, successivamente al report di Arpa che aveva evidenziato nella campagna di marzo incrementi di alcuni inquinanti anche in punti esterni allo stabilimento, sono pervenuti i dati della ditta riferiti alla campagna di giugno, che stiamo valutando congiuntamente agli esiti dell’Agenzia».

Un lavoro enorme

La direttrice di Arpa spiega come la valutazione degli esiti dei monitoraggi sia un’attività molto complessa ed onerosa, in quanto si parla di una mole di oltre 15.000 dati, suddivisi per classi di parametri (contaminanti inorganici, contaminanti organici “storici” e Pfas) sui tre livelli della falda, per un totale di circa 300 punti di indagine. «Da una analisi preliminare dei dati di giugno riferiti ai Pfas, si conferma la situazione rilevata già nei mesi precedenti in alcuni punti esterni allo stabilimento (in particolare il P5Amag) – spiega Scrivanti – Per la disamina dettagliata degli andamenti, si rimanda comunque al report definitivo che sarà inviato da Arpa agli Enti del territorio entro la fine dell’anno».

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