Panettone o pandoro? Il derby che non ha mai fine
Il pandoro vince nei volumi, il panettone nel valore e nell’identità. E sulle tavole natalizie, sempre più spesso, finiscono entrambi
ALESSANDRIA – Panettone o pandoro: ogni Natale la sfida si rinnova, puntuale come le feste. È una rivalità tutta italiana, che divide famiglie, tavole e carrelli della spesa, ma che racconta anche molto dei gusti e delle abitudini dei consumatori.
Dal punto di vista dei numeri, il pandoro resta il dolce più venduto in Italia, soprattutto nella grande distribuzione. I
dati di mercato degli ultimi anni indicano che supera il panettone di pochi punti percentuali, grazie a una caratteristica chiave: la semplicità. Senza canditi né uvetta, con una struttura soffice e un gusto neutro, il pandoro mette d’accordo grandi e piccoli ed è spesso la scelta “sicura” per le famiglie.
Il panettone tiene
Il panettone, però, non è affatto in declino. Anzi, cresce con forza nel segmento artigianale e premium. Le versioni firmate da pasticcerie e grandi lievitisti, spesso con ingredienti selezionati, lievitazioni lunghe e varianti creative, stanno conquistando un pubblico sempre più ampio. In questo ambito il panettone domina nettamente: è il prodotto su cui si sperimenta di più e che meglio racconta la qualità del lavoro artigianale.
Volumi e identità
Anche il fattore geografico incide. Nel Nord Italia il panettone mantiene un forte radicamento culturale, mentre il pandoro registra una diffusione più omogenea su tutto il territorio nazionale. Nei mercati esteri, invece, è il panettone a rappresentare l’icona del Natale italiano, grazie alla sua storia e al suo legame con Milano.
Alla fine, più che una vera battaglia, quella tra panettone e pandoro è una convivenza. Il pandoro vince nei volumi, il panettone nel valore e nell’identità. E sulle tavole natalizie, sempre più spesso, finiscono entrambi: perché il Natale, almeno su questo, non chiede di scegliere