Grigi, Derthona, Valenzana: Nicolò Coscia a tutto campo
Le valutazioni del tecnico, tra bilanci e prospettive. E un annuncio sul suo futuro
ALESSANDRIA – Dopo il trionfo della scorsa primavera, quando – al fianco di Luca Pellegrini – ha contribuito da vice allenatore al ritorno della Valenzana in Serie D, Nicolò Coscia si è concesso un anno sabbatico. Ma il suo sguardo sul calcio provinciale è rimasto vigile, attento a tutte le evoluzioni e ai protagonisti. In chiusura di questo 2025, gli abbiamo chiesto un bilancio della prima parte di stagione… con vista sul nuovo anno.
Coscia, partiamo dalla serie D: come giudica il rendimento di Derthona e Valenzana?
Sostanzialmente in linea con le aspettative. Il Derthona ha chiuso con un buon bottino di punti, considerando anche che l’inizio era stato particolarmente negativo. La Valenzana, ‘girando’ a quota 20, può legittimamente sperare in una salvezza che rappresenterebbe un grande traguardo.
Anche perché, se gli orafi dovessero fare altri 20 punti nel girone di ritorno, metterebbero una seria ipoteca sull’obiettivo…
Esattamente, terminare a quota 40 vorrebbe dire salvezza, con tutta probabilità. La Valenzana, a mio parere, ha fatto molto bene contro le avversarie alla sua portata, poi ha perso spesso contro le big, ma se a inizio stagione avessero prospettato un rendimento simile alla fine dell’andata, credo che tutti avrebbero messo la firma.
Un motivo per credere alla salvezza?
Ne cito due. Il mister, perché Pellegrini è il vero valore aggiunto, e Montini. Nei quattro gironi del Nord, è la punta che ha il miglior rapporto tra reti realizzate e punti portati in dote alla propria squadra. Avere a disposizione un attaccante del genere è un vantaggio enorme.
In generale, che serie D stiamo vedendo?
Un campionato equilibratissimo e livellato, secondo me verso il basso. Fatta eccezione per due, tre squadre, tutte le altre sono coinvolte nella lotta per restare in categoria. La classifica è cortissima e potrebbe essere influenzata anche da vicende extra campo.
Capitolo Eccellenza…
I Grigi fino a questo momento hanno disputato un campionato a parte. 35 punti sono tantissimi, così come i gol di Diop, un attaccante con il quale si parte già da 1-0. Capisco che l’ultima sconfitta, a Cherasco, sia stata difficile da digerire, ma bisogna fare una valutazione complessiva e il giudizio non può che essere ottimo.
Chi può essere la rivale dell’Alessandria nel girone di ritorno?
L’Alessandria stessa. Fino a questo momento non c’è mai stata una vera avversaria, forse l’unica candidata potrebbe essere il Cuneo: sarà fondamentale non perdere alla ripresa del campionato, l’11 gennaio.
Prima di Cuneo, però, c’è la coppa contro il Borgosesia di mister Cretaz, un allenatore con il quale lei ha condiviso esperienze importanti in serie D…
Saranno due partite bellissime, tra due squadre forti, allenate molto bene e che meritano i risultati ottenuti fin qui.
Ovadese e Acqui, invece?
L’Ovadese, dopo il campionato scorso, straordinario, sta pagando dazio. Direi che è fisiologico quando si è reduci da un cammino così positivo e poi avere perso elementi chiave quali Piana e Costa, gente dal peso notevole anche nello spogliatoio, sicuramente incide. Gli ultimi riscontri, però, sono stati incoraggianti e vedo una squadra in ripresa. Per quanto riguarda l’Acqui, salvarsi sarebbe come vincere un campionato: è una squadra giovanissima, essere ancora in corsa è già di per sé un grande successo.
Ultima domanda: quando la rivedremo al lavoro?
Presto (e sorride)…