Centrodestra unico. Anzi, mica tanto
Il sindaco Cuttica di Revigliasco
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Massimo Brusasco  
1 Febbraio 2022
ore
10:54 Logo Newsguard
Retroscena

Centrodestra unico. Anzi, mica tanto

Alessandria: Barosini diserta il vertice, Cuttica rinvia la presentazione. E Fabbio spariglia

ALESSANDRIA – Abbiamo capito che se Roma starnutisce, Alessandria ha il raffreddore. E chissà se basterà Cuttica di Revigliasco a trovare la cura a un centrodestra  che, qui da noi,  cerca di compattarsi malgrado le fratture nella Capitale, con Forza Italia e Lega a votare per Mattarella e Fratelli d’Italia a urlare al tradimento.

Trasportata la questione dal Tevere al Tanaro significa che, in vista delle amministrative 2022, non è detto che resistano i vincoli all’interno di una coalizione che, peraltro, qualche ferita ha già dovuto leccarsela, complice l’ex sindaco Piercarlo Fabbio ispiratore della tutto sommato recente fuoriuscita da Forza Italia di 6 consiglieri comunali  (poi ridotti a 5, dopo il dietrofront di Guerci).

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Sta di fatto che, dopo un primo summit di sabato, ieri, a San Michele, le forze che guidano la città hanno si sono confrontate: c’erano esponenti di partito, artefici di liste civiche e rappresentanti di se stessi. E proprio Fabbio, defilato solo all’apparenza, pochi minuti prima del vertice ha illustrato uno scenario possibile, parlando di un “grande centro” che potrebbe nascere qualora l’asse della coalizione si spostasse troppo a destra. E dunque, Forza Italia,  movimenti civici assortiti, Italia Viva e Barosini (che ufficialmente è di SiAmo Alessandria, ma che si è “impossessato” di Azione) potrebbero unire le ambizioni e presentarsi alle elezioni in modo autonomo. Un terzo polo che rimpiazzerebbe, nella scacchiera del voto, i Cinque Stelle ormai sinistrizzati.

Cuttica prudente

Questo ribollire di ipotesi ha consigliato  il prudente sindaco  Cuttica di Revigliasco a fare un passo indietro: l’incontro inizialmente previsto per il 5 febbraio (a Centogrigio), durante il quale  avrebbe presentato la propria candidatura, è stato rinviato a data da destinarsi. Si parla di un posticipo di 10-15 giorni, ma non è detto che sia un tempo sufficiente per fare chiarezza. Nota bene: Cuttica è dotato di pazienza, ma non infinita (e il rinvio non pare dovuto né alla partita dei Grigi, né al derby di Milano, né alla finale di Sanremo).

Gli assenti

Poi c’è il caso Barosini. Che, alla riunione del centrodestra, non ha partecipato. L’assessore ai Lavori, a sto giro, s’è fatto notare per l’assenza. E’ comunque un modo per far parlare di sé, cosa che non gli è mai dispiaciuta, esattamente come essere l’ago della bilancia.

Per il resto, che non fatichi ad allearsi col centrosinistra lo dice la storia (ricordate in Provincia?). Quindi se ne sta defilato, pensando magari di gironzolare  dalle parti di Giorgio Abonante, l’uomo scelto dal Pd (e, immaginiamo, anche dagli alleati) per tornare a guidare Palazzo Rosso.

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L’altro assente all’incontro di ieri è stato Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera e indiscutibile mente delle manovre preelettorali sul versante Cuttica. ‘Mol’, pur chiaramente interessato alle questioni alessandrine (e ci mancherebbe),  è stato trattenuto a Roma dove, evidentemente, ci sono cocci da risistemare. Là il vaso si è rotto, qui non ancora. Diciamo che scricchiola.

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