Mascolo, la Coppa per una chance azzurra
Bruno Mascolo, 25 anni, alla seconda convocazione in Nazionale
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Maurizio Neri  
9 Febbraio 2022
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10:39 Logo Newsguard
BASKET SERIE A - L'ANALISI

Mascolo, la Coppa per una chance azzurra

Il play della Bertram nella long list del ct Sachetti. Giocare una super final eight per entrare nei 14

TORTONA – Bruno Mascolo torna nell’orbita della Nazionale. La guardia bianconera è stato inserito dal commissario tecnico Meo Sacchetti nella long list per la seconda finestra di qualificazioni ai mondiali 2023. La lista comprende 24 giocatori e da questa il ct selezionerà  i 14 che parteciperanno al raduno in vista del doppio impegno con l’Islanda (il 24 in trasferta e il 27 a Bologna).

Mascolo era già stato convocato – per la prima volta nella sua carriera – a novembre nella prima finestra delle qualificazioni e aveva partecipato, senza però esordire, alla gara vinta dall’Italia al Forum di Milano contro l’Olanda. Adesso arriva la seconda finestra di qualificazione e Mascolo è ancora nei 24 prescelti. Lunedì 21 febbraio, dopo il week end della Final Eight di Coppa Italia, Sacchetti renderà noti i 14 atleti scelti per il raduno.

 

 

Super concorrenza

La concorrenza nel reparto esterni è fortissima. Nonostante si tratti di una Nazionale “apri-ciclo” senza tanti big, i competitor nel ruolo di playmaker restano comunque tanti e forti. Ruzzier, Mannion, Pajola, Imbrò, Spagnolo, Flaccadori.

Hanno esperienza e status superiori a quelle della guardia Bertram che si è affacciato da pochi mesi alla ribalta della serie A. Entrare nei 14, quindi, non sarà facile.  A meno che – cosa che si augura ovviamente anche il Derthona – Mascolo non giochi una super Coppa Italia che potrebbe, chissà, far cambiare qualche gerarchia nella testa dello staff azzurro.  Ma essere considerati nell’interesse della nazionale maggiore è comunque qualcosa di straordinario per il club e per il giocatore.

 

Niente contraccolpi

La prima parte di stagione di Mascolo ha avuto nella prima convocazione dell’Italbasket una sorta di spartiacque. Dopo la chiamata il rendimento del playmaker è crollato, passando da 21,5 minuti di utilizzo medio (con un high di 17 punti nel debutto contro Treviso) fatto registrare nelle prime otto partite di campionato – prima della chiamata azzurra – a soli 8 minuti in campo e 2.1 punti segnati nelle sette gare successive alla convocazione. Nelle ultime uscite, con l’exploit di Bologna, Bruno sembra aver ritrovato il suo smalto, anche sfruttando maggiore spazio in campo. Quanto abbia pesato (magari come auto pressione?) quella chiamata è difficile dirlo, ma la speranza è che stavolta venga vissuta come una grande gratificazione e uno straordinario stimolo a migliorare per essere, anche in futuro, un giocatore “convocabile” e potenzialmente utile alla causa italiana.

 

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