I primi gloriosi passi dell’Unione Sportiva Valenzana
VALENZA – All’inizio del XX secolo, un’epoca che oggi sembra lontanissima, Valenza diventa un polo d’attrazione per molti giovani man mano che l’attività orafa allarga la sua influenza economica e industriale. Questa laboriosa città si pone ben presto all’avanguardia di un’importante componente della vita sociale: lo sport.
Nel 1906 un gruppo di giovani impavidi valenzani, che praticano varie discipline sportive dove prevale la ginnastica (lo sport più popolare), si attribuisce il nome di Unione Sportiva Valenzana. Partecipano a diversi convegni ginnici nelle località vicine; pure a Valenza si tengono gare che sono per lo più disputate sulle strade e piazze principali.
In pratica, nel 1907 il gruppo societario è ormai costituito e strutturato, con un coordinatore generale, un cassiere ed alcuni responsabili per settore (Bonzano, Marchese, Sacchi e altri), tutti generosamente disponibili senza puzza sotto il naso. In quest’annata si lavora molto per approntare uno statuto che ufficializzi formalmente la società sotto tutti gli aspetti. Questo avviene nel marzo del 1908.
Lo statuto recita: “La nuova società dovrà essere palestra dei migliori giochi ginnici; giuoco del pallone, foot-ball, scherma, oltre avere i soliti attrezzi di tutte le palestre; diverse sezioni costituiranno l’unione, come ciclisti, cacciatori, ginnasti”. Le cariche sociali sono così ripartite: presidente il dott. Vincenzo Gandini, un esempio per impegno pubblico e per superiorità morale, di grande cultura umanistica e scientifica, vice-presidenti gli indomiti Alberto Piacentini e il geom. Giuseppe Soro, censore Edoardo Mazza, cassiere Mario Melchiorre, segretario Francesco Repossi, consiglieri Eraldo Conterno, Giovanni Vecchio e Giovanni Piacenza, revisori Ferraris, Legnazzi e Montanara.
Analogamente, sempre nel 1908, nel clima anticlericale di una certa politica locale, allo scopo di “allontanare i giovani da quei circoli di dubbia moralità”, all’oratorio di viale Vicenza il parroco mons. Pagella e il viceparroco don Grassi fondano la Società Ginnastica Cattolica Fulvius (da Fulvius Valentinum). Il fervore dell’oratorio è molto intenso in questa città.
Nell’ottobre del 1908, organizzate dall’U.S. Valenzana, si tengono a Valenza una serie di gare sportive domenicali con la partecipazione di molti atleti. Questi i primi classificati nelle varie specialità disputate in domeniche diverse. Corsa podistica di resistenza (circa 4.500 metri): 1° Capra Giuseppe, 2° Dellerba Giuseppe, 3° Baiardi Francesco, 4° Bausone Cesare. Corsa podistica di mezzofondo (1.500 metri): 1° Dellerba Giuseppe, 2° Fava Vincenzo, 3° Battezzati Vincenzo. Corsa Podistica di velocità (1.000 metri): 1° Verderio Luigi, 2° Battezzati Vincenzo, 3° Repossi Luigi. Corsa ciclistica (Km.12): 1° Marchese Alberto, 2° Ferraris Vincenzo, 3° Baiardi Pietro, 4° Barberis Silvio. Come sempre, gli atleti valenzani partecipano pure a molte manifestazioni sportive in altre città conquistando ottimi piazzamenti.
Ottiene un notevole successo sportivo e di pubblico un concorso ginnastico, che avviene in due sere nel mese di giugno 1909, al Teatro Sociale e nella sede della società dove si svolge anche il campionato di lotta e una prova alle parallele per i soci. Nell’occasione sono tenute conferenze con dibattito sullo sport ed alcune esibizioni canore di alunni delle elementari. Sono dettagli, ma non di poco conto per i tempi.
Con un colpo magistrale di grande risalto, il 10 luglio 1910 si svolge a Valenza un memorabile incontro di pugilato valido per l’assegnazione del titolo italiano professionisti “assoluto”, di tutte le categorie (cioè senza distinzioni di peso). Nell’avvenimento è designato primo campione nazionale (Alta Italia) dei massimi, il genovese Pietro Boine.
In questi anni riscuotono notevole successo i convegni annuali di ginnastica (1909-1910); il terzo nel 1911 diviene una manifestazione nazionale cui partecipano atleti di diverse città italiane. Il quarto di questi si tiene il 26.5.1912 e, come le edizioni precedenti, è un grandioso raduno sportivo nazionale ed una rilevante festa per tutta la città. Banda musicale comunale, corteo di atleti seguiti dal numeroso pubblico, rappresentanze varie che sfilano per Valenza: sono iniziative frugali, similari a certe attuali rilevanti cerimonie sportive.
Vediamo i primi classificati di alcune gare del convegno 1912. Salto in alto: 1° Mazzocchi, 2° Villa; salto misto: 1° Bramani, 2° Villa; parallele: 1° Marforio, 2° Ratti; velocità: 1° Cairoli, 2° Chimera; resistenza: 1° Torchio, 2° Pastone; staffette: 1° Società Ginnastica Novara, 2° Unione Sportiva Milanese, 3° Forza e coraggio di Alessandria.
La nostra società sportiva riceve dai valenzani in questo periodo numerose oblazioni che permettono al sodalizio di espandere sempre più la sua attività e testimoniano quanto sia sentita tra la cittadinanza l’esigenza di sostenere questo punto d’aggregazione sportiva e di rappresentanza che cancella anche le diversità sociali.
Fra gli atleti che difendono i colori dell’Unione Sportiva Valenzana, in questi primi anni di vita, sono da ricordare il velocista Verderio (cento metri), il maratoneta Dellerba, il ciclista Necchi e il quattrocentista Manfredi. Nel salto in alto Rossi e nel salto con l’asta Lanza. Sono bravi, sembrano arrivare da un altro pianeta senza passare dalla realtà locale.
Anche il gioco del calcio, sotto la spinta che giunge dalle città vicine, come Vercelli, Casale e Alessandria, si diffonde rapidamente anche a Valenza. Già dal 1908 si continuano a disputare gare e da qualche tempo, visto l’interesse generale suscitato, si parla di allestire un attrezzato campo sportivo.
Ma siamo nel 1912, momento di confusione e di dissidio un po’ da tutte le parti; gli agguerriti politicanti locali si buttano anche nello sport e la caciara è assicurata. Pure nella Valenzana vengono a mancare quei rapporti di amicizia e di collaborazione presenti in passato, principalmente proprio a causa di alcuni disaccordi politici: il Comune è passato da poco, e per la prima volta, in mano ai socialisti. Già qualche mese prima alcuni soci hanno fatto rilievi alla dirigenza (non troppo socialista), in sede pubblica e su stampa, di non tenere informato il Consiglio della società sull’andamento di questa. La scintilla che causa il momentaneo scioglimento della società sportiva giunge il 26.5.1912 in occasione del 4° convegno ginnastico annuale, già descritto. La squadra atleti della Valenzana intima alla banda comunale di suonare l’inno di Tripoli, minacciando di abbandonare le gare.
Un tema caldo esecrato che provoca una vivace e politicizzata polemica che, nel giro di pochi giorni, sparge zizzania e porta alle dimissioni di una trentina di soci della società ed infine alle dimissioni di tutti i componenti del Consiglio.
Con un compromesso di cui sovente è intessuta la realtà politica, nel giugno 1912, il Consiglio è nuovamente ricostituito. Uomini nuovi affiancano i vecchi dirigenti, tutti armati di grandiosi propositi d’affermazione.
In marcia verso nuovi assetti, e per coagulare al sodalizio il nuovo regno ideologico, nella riunione di ammorbidimento generale del 21.2.1913, vengono nominati presidenti onorari della società due importanti esponenti politici socialisti locali: l’avv. On. Alberto Merlani e il sindaco prof. Luciano Oliva. Presidente della società è riconfermato il medico naturalista Vincenzo Gandini e vice-presidente l’autorevole Luigi Raiteri. Si formano due sezioni, una per il foot-ball ed una per la ginnastica.
Ma ormai siamo davanti ad una vera e propria transizione di genere sportivo; è il calcio ad ottenere le maggiori preferenze ed è verso questa disciplina che, con uno sguardo lungimirante, la società s’indirizza tempestivamente e concretamente. Nella prima vera stagione calcistica federale 1912-13 la squadra valenzana partecipa al campionato provinciale.
In questo periodo viene definitivamente allestito dalla società il campo sportivo di calcio della città, con il contributo del Comune e dei solidali cittadini. Il football sta diventando un fatto non solo sportivo ma anche sociale e di costume. Sono più di 200 i soci che contribuiscono finanziariamente. Il 5.10.1913 s’inaugura ufficialmente il nuovo campo sportivo comunale e nell’occasione la Valenzana incontra l’Associazione Calcio Savoia di Milano.
Con la disponibilità di un eccellente terreno di gioco, la squadra si accinge ad affrontare con coraggio il campionato di Promozione 1913/14 (camp. Cadetto) girone Piemontese. I valenzani lo disputano nel modo migliore guadagnandosi il diritto di partecipare, nella stagione successiva, al massimo campionato italiano di calcio. Partecipano le formazioni Veloces Biella, Junior Minerva, Vercellese e Valenzana. Questi sono i risultati degli incontri; 1.2.1914 Junior-Valenzana 4-1; 8.2.1914 Veloces-Valenzana 2-0; 15.2.1914 Valenzana-Vercellese 6-3; 8.3.1914 Valenzana-Veloces 0-0; 15.3.1914 Vercellese-Valenzana 0-2; 22.3.1914 Valenzana–Junior 2-0. Classifica finale: Veloces punti 10, Valenzana e Junior 7, Vercellese 0. Spareggio per il secondo posto: Junior-Valenzana 3-1. Altre gare molto combattute in questa stagione sono quelle giocate contro il Pavia e contro l’Acqui. Di rilievo le schiaccianti vittorie riportate a Valenza il 12.4.1914 sulle riserve dell’Alessandria per 3 a 0 e il 19.4.1914 sulle riserve del Milan per 2 a 0. Tra i giocatori valenzani si distinguono in modo particolare Bonafede, Primo e Visconti.
Sono questi gli anni più gloriosi del sodalizio calcistico valenzano, quando i suoi giocatori si battono contro le migliori squadre italiane, passando agli annali dei principali campionati di calcio del nostro Paese.
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Il massimo campionato italiano di calcio del 1914/15 vede sei gironi eliminatori (di 6 squadre ciascuno) in Italia settentrionale, due gironi in Italia centrale ed uno in quella meridionale. Alla fase nazionale accedono le prime due classificate oltre alle quattro migliori terze. Finale tra le compagini Italia centrale e meridionale e finalissima contro la vincente del campionato settentrionale. La Valenzana è inserita nel gruppo B settentrionale con il Torino, la Juventus, la Vigor, la Veloces di Biella e il Piemonte.
Il 4.10.1914 a Valenza, nel debutto ufficiale e prima gara del campionato, i rossoblù sono sconfitti per 9 a 0 dalla Juventus, offrendo non pochi spunti umoristici per il punteggio. Anche nella seconda giornata l’11.10.1914, sempre a Valenza, è il Torino a sconfiggere sonoramente i valenzani per 3 a 0. È un inizio non certo dei migliori ma, considerando la forza delle due avversarie incontrate, che saranno poi le qualificate alle semifinali, non ci si dispera e caparbiamente si cerca di reagire. Tutta la città è in ogni modo vicino alla squadra; durante le gare il campo sportivo è strapieno di pubblico con la presenza delle massime autorità della zona.
Tornando ai risultati vediamo che, dopo le due prime sconfitte interne, la squadra reagisce positivamente e il 18.10.1914 a Biella impone un pareggio per 1 a 1 alla Veloces. Anche la giornata successiva, il 25.10.1914 a Torino, i rossoblu ottengono un pareggio per 2 a 2 contro il Piemonte. La Valenzana, che ha ormai lasciato l’ultima posizione alla squadra Biellese, l’1.11.1914 è sconfitta a Valenza per 2 a 0 dalla Vigor ma il gioco dei valenzani non è stato inferiore ai titolati e forti torinesi.
Nella 6° giornata, il giorno 8.11.1914 a Torino contro la Juventus, la squadra subisce 6 reti a 0 e il 15.11.1914, sempre fuori casa contro il Torino, sono 4 le reti subite senza metterne a segno alcuna.
La squadra dimostra, tuttavia, di avere le carte in regola per misurarsi anche contro queste formazioni che sono le più forti del nostro Paese. Il riscatto avviene alle spese della meno ostica Veloces di Biella che il 22.11.1914 a Valenza soggiace ai rossoblu per 4 reti ad 1. Anche il Piemonte cede i due punti alla Valenzana, per mancata presentazione in campo, mentre nell’ultima gara del campionato, il 6.12.1914 a Torino contro la Vigor, la squadra viene immeritatamente battuta per 2 a 1. La classifica finale del girone eliminatorio del campionato F.I.G.C. di Prima Divisione Nazionale (Prima Categoria) vede al primo posto il Torino con 19 punti, al secondo la Juventus con 15 punti, al terzo la Vigor con 14 punti e al quarto posto la Valenzana con 6 punti (2 vinte-2 pareggiate-6 perse), seguono il Piemonte con 5 e la Veloces con un solo punto. Il risultato finale è un grande successo per Valenza e per la sua società sportiva; i rossoblù ottengono il diritto ad essere riammessi nel massimo campionato al termine della guerra, e così sarà nella stagione 1919-20. Si prosegue l’attività con gare amichevoli e tornei vari fino allo scoppiare del conflitto che, com’è facile immaginare, offusca l’orizzonte ormai gravido di orribili contrasti contenendo al minimo tutta la pratica sportiva. In segno di resa, anche le fasi finali del campionato nazionale non possono essere terminate, il titolo di campione d’Italia verrà successivamente assegnato al Genoa. Questa la formazione nel campionato 1914-15 (Prima serie nazionale): Capra, Repossi, Bonzano, Marchese III, Dellerba, Lanza, Visconti, Villa, Marchese I, Marchese II, Bonafede. Sono usciti dal campo per entrare nel mito calcistico locale.