Società
L'affondo
"Ritardi determinanti per il disastro". Altro incontro appena sarà nominato il nuovo presidente?
27 Novembre 2025
ore
06:56
OVADA - Non si spengono le polemiche generate da quanto accaduto alla Lavagnina nel 2023 con il pesante rilascio di fanghi e limi generato dai lavori effettuati da Iren per la manutenzione straordinaria dell'invaso principale che ha temporaneamente compromesso l'area dei torrenti Gorzente e Piota all'interno del Parco protetto delle Capanne di Marcarolo. A puntare il dito contro l'oramai ex presidente Danilo Repetto è il comitato per la difesa dei due correnti. L'ex presidente aveva definito “ineccepibile” l'operato dell'Ente Parco Aree Protette dell'Appennino Piemontese da lui presieduto. “In tutti gli incontri, tanto formali quanto informali, avuti con il Comitato – puntualizza l'associazione in una nota ufficiale - APAP ha sempre riconosciuto una “certa inerzia iniziale” nella gestione dell’emergenza. Questa circostanza è stata non solo confermata dai fatti, ma anche documentata dal Presidente del Circolo Legambiente, Francesco Saverio Fera”. L'accusa principale tra quelle rivolte all'ente era stata di essersi mosso con notevole ritardo rispetto ai tempi nei quali si verificò la fuoriuscita dei fanghi. Situazione principale La parte principale degli interventi alla Lavagnina si è conclusa in estate. Iren ha sempre fatto presente la sua disponibilità al ripristino delle aree compromesse al termine delle operazioni. Su quanto accaduto è ancora in corso il monitoraggio di Ispra, agenzia collegata al Ministero dell'Ambiente. “Anche dall’analisi cronologica degli eventi – spiega il Comitato si ha la conferma del ritardo nell’intervento di APAP, un elemento che ha contribuito in modo determinante alla nascita del Comitato in Difesa del Gorzente e del Piota”. E ancora: “Il comunicato non intende alimentare polemiche, ma propone invece un invito costruttivo a continuare il percorso di collaborazione che lo stesso Ente Aree Protette ha più volte incoraggiato. In questa prospettiva, i l Comitato esprime la propria disponibilità a partecipare a un prossimo incontro con il nuovo Presidente (appena sarà nominato) auspicando un dialogo trasparente e orientato al bene comune. Il Comitato sottolinea che senza una responsabilità condivisa da parte di tutti i soggetti coinvolti sarà difficile affrontare con la dovuta serenità e consapevolezza una delle fasi più delicate della vicenda: il mantenimento della promessa di IREN relativa al ripristino completo dei tratti del torrente, in ogni loro aspetto. Il Comitato in Difesa del Gorzente e del Piota r ibadisce la propria posizione e il proprio impegno per la tutela del territorio e la vigilanza sulle attività di ripristino, auspicando una collaborazione costruttiva tra tutte le parti coinvolte”.