Grande Guerra: piemontesi in Francia
Sono state molte le rievocazioni della Grande Guerra in questi anni. Pochissimi però hanno ricordato anche i soldati italiani che sono morti in Francia. Sono caduti dimenticati a cui ora rende onore Giancarlo Libert, membro della Società di storia, arte e archeologia per le provincie di Alessandria e Asti, con il volume ‘Piemontesi sul fronte occidentale’ (Aquattro Edizioni, pp. 158, euro 18).
Lo studioso riporta anche i nomi di tutti i soldati e gli ufficiali della provincia di Alessandria che sono stati sepolti nei cimiteri militari francesi. Un elenco davvero eterogeneo che riguarda tutto il territorio e dimostra ancora una volta come la parte preponderante dei combattenti venisse dalla campagna. La grande maggioranza non proveniva infatti delle principali città ma di paesi come Castellazzo, Fubine, Prasco, Avolasca, ecc.
Gli italiani andarono a combattere in Francia prima ancora dell’entrata ufficiale in guerra del Paese: Peppino Garibaldi e i suoi fratelli raccolsero oltre 2000 volontari che affrontarono l’esercito tedesco nelle Argonne. L’avventura garibaldina finì nel marzo 1915. Successivamente altri 60 mila lavoratori italiani, le cosiddette truppe ausiliarie italiane in Francia, parteciparono al conflitto. Infine, nella primavera estate del 1918, 25 mila uomini della II armata vennero inviati oltralpe al comando del generale Albricci per ricambiare l’invio di due battaglioni transalpini in Italia dopo Caporetto. Queste truppe ebbero circa 5 mila caduti e oltre 4 mila feriti. Tante vittime dimenticate della follia della guerra a cui ora grazie a Giancarlo Libert viene reso omaggio.