Nel castello il futuro dell’arte
È probabile che lo scopo della mostra “Anduma, a look in to the future” sia offrire al fruitore uno sguardo su quelli che potrebbero essere gli sviluppi del linguaggio artistico nei prossimi anni. In effetti, in queste opere si trovano esempi di scelte estetiche piuttosto interessanti, scelte che però tendono a insistere su elementi consolidati, rielaborando dei modelli che affondano le loro radici nella produzione precedente.
In molti casi (Hold, Maggia, Molia, Pratt, Tegelj e Tolotti) è il riferimento a forme di astrattismo geometrico o materico a diventare protagonista dei lavori. Il colore diventa spesso l’elemento dominante che assume delle connotazioni evocative che contendono alla forma la centralità della percezione visiva. Phuong non si scosta da questo modello, ma aumenta il livello di sperimentazione inserendo elementi grafici contaminanti.
Burwell è orientata alla proposta di un figurativo essenziale, a volte dai connotati espressionisti, mentre Bandini e Bonardi propongono delle opere tridimensionali, delle sculture che, nel caso di Bonardi, assumono degli interessanti valori mistici che sembrano far emergere certe atmosfere dostoevskiane. Celoria offre con il suo progetto fotografico una visione del mondo, visione di ordine che risulta di essenziale bellezza.
Anduma, a look in to the future
Castello del Monferrato; aperta fino al 30 settembre. Orario: sabato e domenica, 10/13 e 15/19