Vite in cella
Accuse severe contro l'istituzione carceraria, incapace di preparare il detenuto a ricostruirsi una vita
26 Settembre 2019 ore 21:55
Sono ricorrenti le denunce contro la vita alienante del carcere e sull'assenza di un vero intervento per la preparazione del detenuto al reinserimento nella società. Questi temi sono dominanti anche nel racconto di Emiliano.
TUTTI I RACCONTI - La raccolta del progetto Face to Face
Emiliano
Il carcere è una struttura molto complessa:
La cella è molto piccola, non ci sono spazi: 3 metri per quattro, compreso il bagno, il lavello, non c’è la doccia e manca l’acqua calda nel lavabo, specialmente in inverno per lavarsi il viso e farsi la barba.
Sei con una persona sconosciuta, mai vista, e devi condividere tutto.
Al mattino uscendo dalla cella c’è solo un corridoio per fare una camminata, poi c’è un calcetto per fare una partita con altre persone, altrimenti puoi restare in cella e fare una partita a carte.
La sera ci si cucina qualcosa di diverso da quello che ci portano con il carrello per il pranzo.
La sera quando chiudono il cancello, le quattro mura sembra che si muovono, che ti schiacciano.
Così iniziano i pensieri: casa, i figli, così subentra l’ansia, la depressione.
Il carcere ti toglie la dignità di essere una persona come prima, ti toglie l’affetto della famiglia. I figli o i famigliari li puoi vedere un’ora alla settimana e puoi fare soltanto una telefonata alla settimana.
Il carcere ti stacca dalla civiltà.
Se sbagli paghi con il carcere, ma il carcere ti deve rieducare, dare un lavoro, fare dei corsi per imparare cose diverse, darti la possibilità, con il lavoro, di pagarti la spesa settimanale, non ti deve togliere la dignità.
Se non vieni rieducato, quando sarà il momento di uscire, sarà peggio di prima.
Il sistema del carcere deve cambiare per cambiare la persona, così che quella persona quando uscirà, sarà pronta per la civiltà. Un inserimento per un lavoro in modo da poter mantenere la propria famiglia, i figli, la moglie e da non dovere più commettere altri reati.
In carcere bisogna essere forti e avere tanta fede in Dio che ti può aiutare nei pensieri.
Al mattino vedo una rondine che vola libera nel vento, come volano i miei pensieri, liberi nel vento.
PUNTATA 22
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