All’Eternit Bis la Corte d’Assise: «No all’eccezione, i vetrini sono utilizzabili»
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Beatrice Iato  
23 Novembre 2021
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11:32 Logo Newsguard
Novara

All’Eternit Bis la Corte d’Assise: «No all’eccezione, i vetrini sono utilizzabili»

Durante l'udienza di ieri il controesame dei cinque consulenti del Pm interrogati lunedì 15 novembre

NOVARA – «Eccezione respinta»: è con queste parole della Corte d’Assise di Novara che si è aperta l’udienza di ieri mattina al processo Eternit Bis. L’aveva presentata lunedì 15 l’avvocato difensore dell’imputato Stephan Schmidheiny – accusato di omicidio volontario – Guido Carlo Alleva. La questione riguardava ancora una volta i tanti contesi vetrini istologici, i campioni di tessuto delle 392 vittime a cui il consulente tecnico della difesa Massimo Roncalli non aveva potuto accedere in fase pre-dibattimentale.

Per tale motivo, l’avvocato ne aveva richiesto l’inutilizzabilità a meno che non fossero serviti a vantaggio dell’imputato «che, se lo ritiene, può ben utilizzare elementi inutilizzabili per le altre parti contro di lui». Niente da fare però per la Corte che – benché a suo tempo a luglio avesse riconosciuto che la mancata visione dei campioni fosse «come una sorta di compromissione dei diritti difensivi», non ha accettato, ancora una volta, la richiesta della difesa.

Il controesame

Il procedimento è così proseguito come previsto. A sedersi al banco sono stati ancora una volta i cinque consulenti tecnici del Pm Narciso Mariani, Donata Bellis, Massimiliano Bugiani, Ferruccio Perelli e Pavilio Piccioni. Alla precedente udienza infatti, per mancanza di tempo, non si era potuti procedere al loro controesame.

Ad occupare la mattinata e il primo pomeriggio sono stati i primi due, gli anatomopatologi che si sono occupati di verificare se in ciascun caso dei 392 andati a processo ci fosse davvero la presenza di un mesotelioma oppure no. Ha condotto principalmente il controesame l’avvocato Alleva. A seguire ha preso la parola Astolfo Di Amato che ha controinterrogato gli ultimi tre ct, incaricati di analizzare il tipo e la durata dell’esposizione alle fibre d’amianto. La sua analisi si è fermata ai soli primi 50 casi e continuerà all’udienza di lunedì 13 dicembre. Nel frattempo si tornerà in aula il 29 novembre.

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