Se mancano centimetri, attenzione, qualità
L'epilogo della stagione. Il peggiore (foto Ilaria Cutuli)
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Mimma Caligaris  
7 Maggio 2022
ore
07:54 Logo Newsguard
Calcio - Serie B

Se mancano centimetri, attenzione, qualità

ALESSANDRIA – I centimetri. Quelli sono mancati contro quasi tutte le avversarie. Anche contro il Vicenza. Ammissione pure di Moreno Longo, quando spiega il perché della formazione iniziale che non vuole considerare “attendista“. Parodi ‘quinto’ perché “Mustacchio non stava bene, Lunetta poteva non avere tutta la gara, giocando dall’inizio, e anche Pierozzi non avrebbe retto i 90′. Il rischio era trovarsi senza cambi”. E i tre centrali puri dietro perché “con giocatori sopra 1,90 abbiamo provato, anche noi, ad alzare, inserendo Mantovani, per giocarcela alla pari nei duelli aerei. Perché quando c’è da contrastare Diaw e poi Da Cruz, e poi De Maio, e poi Bruscagin e Maggio, al quinto o sesto uno contro uno non ne abbiamo più della stessa altezza e abbiamo quelli che danno dai 10 ai 20 centimetri all’avversario. Se guardiamo alla strattura fisica, al cospetto di certe avversarie, noi abbiamo ‘altezze’ da campionato Primavera. E in B, con questi parametri, si rischia”.

Poi l’attenzione: il gol che decide la partita è la conferma, permettere a De Maio di trovare la deviazione vincente, di piede, nell’area piccolo significa che, per una frazione di secondo, è libero di arrivare e colpire. Ed è solo l’ultimo episodio di altri simili, in questo campionato, il più pesante in una categoria che non ammette distrazioni, per non concedere alla qualità altrui di fare male.

Alessandria Vicenza

Già, la qualità: a scorrere le due rose  ci si poteva stupire di vedere l’Alessandria davanti al Vicenza. Nella singola gara la differenza si è vista: non così netta, gli equilibri spostati sicuramente dal gol, che ha liberato la testa degli ospiti e messo un macigno in quella dei Grigi.La qualità, quando non c’è dall’inizio, bisognas cercarla al calciomercato: non è arrivata, soprattutto a gennaio, quando le rivali dirette hanno cambiato tanto.

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PISSERI – Infilato, nella prima conclusione in porta del Vicenza e una delle rarissime, oltre al colpo di testa e al diagonale di Diaw. Altre parate impegnative non servono, ha più lavoro a controllare e rinviare, di piede, i retropassaggi frequenti dei compagni: 6

MANTOVANI – Spostato: Da Cruz lo porta spesso fuori posizione, anche se, nel complesso, lo limita senza particolari affanni. Dal suo piede potrebbe anche ripartire la manovra, ma i rilanci sono spesso fuori misura: 6

LUNETTA (dal 15’st) Propositivo: almeno si prova a esserlo, perché ha  (dovrebbe avere) qualità offensive superiori a Parodi. A sinistra l’Alessandria sale di più, ma è un livello offensivo comunque limitato: 5.5

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DI GENNARO – Altalenante: sbanda all’inizio in una ocacsione, su Diaw, anche se l’errore vero è sulla marcatura di De Maio: se lo perde ed è la stoccata che cambia la gara. Neppure un finale in versione attaccante gli basta per rimediare: 5

PRESTIA – Marcatore: se Ranocchia è quasi sempre tagliato fuori, è merito suo che lo anticipa, lo francobolla, non gli concede spazi. Fa la sua parte in maniera più che sufficiente, prova a fare anche l’attaccante aggiunto, ma non ci sono opportunità da sfruttare: 6.5

PIEROZZI – Frenato: il duello con Lukaku lo obbliga ad abbassarsi con una certa frequenza, più difensore che esterno di spinta. Sente più di altri la gara, almeno questa è la sensazione che trasmette, e solo raramente riesce a ribaltare l’azione e a dare spinta sulla fascia:5.5

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FABBRINI – (dal 27’st) Inconcludente: Si ostina troppo nei dribbling stretti, anche là dove  la difesa del Vicenza fa muro fitto. Una sola azione vera gli riesce, all’ultimo secondo, ma Contini fa, su di lui, l’unica parata della gara. Poi cala il sipario: 5.5

CASARINI – Limitato: recupera palloni, prova a impostare, ma non ha la luidità e l’autorità di altre gare, con una costruzione incerta. Sua, però, l’unica conclusione che, nel primo tempo, impegna Contini. Anche la condizione, non brillante, colpa di un ginocchio acciaccato, lo limita: 5.5

BA – (dal 37’st) Volenteroso: entra sicuramente con la voglia di aiutare, ma al limite dell’area il pallone scotta anche per lui nel forcing poco lucido di tutta la squadra: ng

GORI – Intenso: il suo compito di uomo di rottura gli riesce anche, ma non si può pretendere che sia anche quello che illumina la manovra, perché non è nelle sue corde: 6

MILANESE – (dal 15’st) Ispirato: Almeno ha il merito di cercare la profondità, palla al piede, e portare la squadra vicino all’area avversaria. Perdere qualche pallone di troppo, ma almeno toglie prevedibilità al gioco dei Grigi e fa venire qualche rimpianto sul mancato utilizzo dall’inizio: 6

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PARODI – Battagliero: ha un cliente in condizione e ‘con gamba’, Maggio, ed è uno dei duelli più vivaci, riuscendo anche, a tratti, a contenerlo. Dopo l’uscita di mantovani riprende la sua posizione nella linea difensiva ed è fra gli ultimi ad arrendersi: 6

CHIARELLO – Impegnato: cerca inserimenti, ma gliene riesce uno solo. Recupera palloni con aggressività, ma ne perde anche molti, e la difesa solida del Vicenza gli prende le misure: 5.5

MARCONI – Sterile: se si guarda alla capacità di fare a sportellate con una retroguardia attrezzata, specie sulle palle alte, poco da rimproverare, ma il suo peso, ancora una volta, è quasi impercettibile, a parte un colpo di testa che Contini controlla. Davvero poco: 5.5

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CORAZZA – Controllato: dovrebbe essere l’uomo che, con la sua rapidità, almeno nelle intenzioni del tecnico, può dare fastidio a una difesa ‘alta’, ma De Maio se lo mette in tasca per lunga parte della gara, e quasi lo libera nel finale, ma senza che abbia mai lo spunto giusto: 5.5

PALOMBI – Impalpabile: per buona parte della garasi ha la sensazione che sia qualcosa di ‘altro’ rispetto al gioco, in cui non riesce a incidere. Non basta qualche pallone buttato in avanti nel finale. C’è la volontà, non la sostanza: 5

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