Vandone, il processo riprende il 14 febbraio
Il Collegio: l'ex assessore al Bilancio e' in grado di stare in giudizio. È accusato di falso ideologico, truffa e abuso d'ufficio per il bilancio 'aggiustato' 2010
Il Collegio: l'ex assessore al Bilancio e' in grado di stare in giudizio. È accusato di falso ideologico, truffa e abuso d'ufficio per il bilancio 'aggiustato' 2010
Il processo a Luciano Vandone si farà, il 14 febbraio. È difeso dagli avvocati Marco Conti e Marco Paneri. Questa mattina il Collegio, tenuto conto che l’integrazione peritale sulla quale ha riferito il dottor Imperiale non modifichi il quadro precedente già valutato dai giudici in ordine alla capacità dell’imputato di stare in giudizio, ha deciso: il processo riprende. Nonostante l’aggravamento delle condizioni, dunque, dovute all’età e ai problemi di salute degli ultimi tre anni, Vandone non soffre di una patologia che gli impedisca di stare in giudizio. Il 14 febbraio è in programma la requisitoria del pubblico ministero, Riccardo Ghio. Quindi l’udienza sarà rinviata al 7 marzo.
Luciano Vandone, ex assessore al Bilancio della Giunta Fabbio, è accusato di falso ideologico, truffa e abuso d’ufficio. I giudici hanno chiesto l’acquisizione di tutti i documenti prodotti dalle parti rimasti nel fascicolo ora in Cassazione dove recentemente è stata valutata la posizione di Piercarlo Fabbio, ex sindaco, e Carlo Alberto Ravazzano, ex contabile. Il 19 ottobre, la Cassazione aveva respinto il ricorso presentato dai difensori dell’ex sindaco e dell’ex capo contabile, avvocati Claudio Simonelli, Roberto Cavallone, Francesco Petrelli (per Fabbio) e Luca Gastini per Ravazzano, che avevano chiesto l’annullamento della sentenza resa dalla Corte d’Appello di Torino che confermava la decisione del tribunale di primo grado. I giudici avevano condannato Fabbio e Ravazzano per falso ideologico, assolvendoli dalle accuse di truffa e abuso d’ufficio. Tre anni per Fabbio, due anni e sei mesi per Ravazzano. La sentenza è dunque diventata definitiva. Ora si attende la decisione del giudice di sorveglianza di Torino in merito alla loro richiesta di affidamento in prova al servizio sociale.
Il processo a carico dei tre era stato incardinato in relazione al bilancio consuntivo 2010 ‘aggiustato’ per dimostrare il raggiungimento del patto di stabilità. Per Fabbio e Ravazzano si arrivò a sentenza. Per Luciano Vandone il processo si interruppe poco prima della discussione per gravi problemi neurologici e cardiaci. Il 14 febbraio si riparte. La prescrizione e’ sospesa per tutto il periodo di malattia di Vandone, da quando ha avuto l’ictus (settembre 2014) fino a quando è stato dichiarato capace di stare in giudizio.