“Arrivai sul cavalcavia. E vidi il mare”
Lazzara all'hotel San Michele, sommerso dalle acque del Tanaro
Società
Marcello Feola  
5 Novembre 2019
ore
08:05 Logo Newsguard
La storia

“Arrivai sul cavalcavia. E vidi il mare”

Domenico Lazzara e i salvataggi con un gommone. Poi con una barca e un trattore

ALESSANDRIA – Sono passati 25 anni da quel 6 novembre 1994. Il Tanaro che sommerge mezza Alessandria, Astuti, San Michele e causa la morte di 14 persone. Che però sarebbero potute essere molte di più senza il coraggio, la volontà e la lucidità di tanti cittadini, che per ore – notte e giorno – si unirono ai soccorsi per salvare chi era rimasto isolato in mezzo all’acqua.

Questa è la storia di Domenico Lazzara, che oggi ha 61 anni e, quella domenica, da San Salvatore (dove abitava) stava viaggiando in auto verso la città per andare a trovare i parenti.

«Io e mia moglie, invalida, arriviamo all’altezza del carcere di San Michele e ci troviamo bloccati in coda. Un lungo serpentone di auto che, a un certo punto, hanno iniziato a fare inversione per tornare indietro. Io, al contrario, proseguo e riesco ad arrivare al primo cavalcavia: è lì che mi accorgo cosa sta succedendo, perché trovo il mare». 

L’intervista completa sul giornale oggi in edicola.

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