Polo chimico: ora è scontro tra diritto alla salute e al lavoro
Il polo chimico di Spinetta
Cronaca
Monica Gasparini  
2 Aprile 2024
ore
15:42 Logo Newsguard
Dossier Spinetta

Polo chimico: ora è scontro tra diritto alla salute e al lavoro

Le organizzazioni sindacali chiedono un incontro urgente con sindaco e presidente della Provincia

SPINETTA MARENGO – Polo chimico: ora è scontro  tra diritto alla salute e al lavoro. Questo è il filo conduttore di tanti interventi che vedono contrapposti interessi diversi tra chi lavora all’interno dello stabilimento e la popolazione. Con un denominatore unico: l’inquinamento riguarda tutti. E si chiedono risposte urgenti  alle amministrazioni e alla Sanità.

“Notizie preoccupanti”

“A fronte delle notizie sempre più preoccupanti che circolano in merito al futuro dello stabilimento Syensqo (Gruppo Solvay) di Spinetta Marengo, sia per quanto riguarda le tutele sanitarie e ambientali legate alle sostanze Perfluoro Alchiliche (Pfas), sia sotto il profilo delle possibili ricadute occupazionali – scrivono i sindacati Cisl, Uil, Femca Cisl e Uiltec – il 28 marzo, in accordo con le RSU aziendali, abbiamo richiesto congiuntamente un incontro urgente sia al sindaco che al presidente della Provincia di Alessandria, che ci hanno assicurato si terrà a stretto giro”.

“L’istanza da noi proposta alle autorità istituzionali del territorio – continuano i sindacati – fa seguito ad analoga richiesta inoltrata il 22 febbraio scorso dalle RSU Syensqo degli stabilimenti di Spinetta Marengo e Bollate (Mi) dove è presente la sede centrale, che comprende il centro ricerche che svolge attività anche per Spinetta Marengo” essi vanno poi aggiunti i lavoratori dell’indotto stimati in alcune centinaia, circa 300 nel sito produttivo di Spinetta Marengo”.

“L’inerzia della politica”

Le organizzazioni sindacali, in un lungo comunicato, esprimo “la massima preoccupazione per l’inerzia delle autorità politiche e sanitarie competenti in merito al completamento delle indagini relative alla salute delle persone”.

E insistono: “Come già esposto nella lettera inviata dalle RSU del 22 febbraio 2024, condividiamo e sosteniamo l’impegno da parte di tutti i soggetti interessati, per dotarsi di adeguati strumenti di controllo e prevenzione al fine di garantire un sereno svolgimento delle attività lavorative e della vita civile. Chiediamo che ciò avvenga nel modo più tempestivo”.

“Nonostante l’azienda stia gradualmente eliminando l’utilizzo di tali sostanze – spiegano – rimaniamo fortemente preoccupati per l’attuale situazione, che rischia di impedire gli investimenti necessari per la salvaguardia produttiva e occupazionale dei siti”.

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“Certezze sul futuro”

“Le lavoratrici e i lavoratori del polo chimico pretendono certezze sul loro futuro – sottolineano i sindacati – Riteniamo che sicurezza sanitaria e ambientale da un lato e occupazionale dall’altro debbano convivere e vadano perseguite con forza, senza sacrificare una per l’altra.

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“Siamo certi – concludono – che sia possibile ottenere questo risultato con un impegno corale e armonico da parte delle istanze territoriali, in linea con le migliori prassi dei Paesi più moderni. Ma occorre procedere speditamente senza ulteriori indugi. Non c’è più tempo da perdere. Servono subito risposte chiare!”

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