Peste
Economia
Marcello Feola  
16 Gennaio 2025
ore
12:23 Logo Newsguard
L'emergenza

Peste suina: Coldiretti Alessandria chiede depopolamento cinghiali e indennizzi alla filiera

L'associazione sollecita azioni urgenti per abbattimenti, ristori e deroghe alla caccia per tutelare la 'verticale' suinicola

TORINO – La Peste Suina Africana (Psa) continua a destare grande preoccupazione, minacciando la salute animale e mettendo a rischio l’intera filiera suinicola italiana. Ovvero uno dei pilastri dell’economia nazionale e delle produzioni agroalimentari di qualità. Nel corso di un incontro tenutosi ieri in Regione Piemonte con il Commissario straordinario Giovanni Filippini, la Coldiretti Alessandria ha ribadito l’urgenza di adottare misure straordinarie. Tra cui il depopolamento dei cinghiali e il riconoscimento di indennizzi adeguati per le imprese colpite.

Nel 2024, gli abbattimenti di cinghiali sono stati drasticamente inferiori rispetto all’anno precedente. Totalizzando poco più di 31.000 unità, a fronte delle 58.000 previste dal Piano straordinario 2023-2028. Di questi, solo metà sono stati abbattuti tramite attività venatoria, mentre l’altra metà è riconducibile ad attività di controllo. Il calo di oltre 6.300 capi rispetto al 2023 evidenzia un significativo rallentamento, insufficiente a contenere la diffusione dell’infezione.

Le richieste di Coldiretti Alessandria

«È fondamentale attivare deroghe legate all’attività di caccia per aumentare il numero di cinghiali abbattuti e raggiungere gli obiettivi del Piano straordinario. Inoltre, serve un monitoraggio costante sui prezzi dei suini pagati agli allevatori nelle zone di restrizione così da evitare speculazioni. È necessario anche uno stop temporaneo dei mutui per le aziende colpite», ha dichiarato il presidente di Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco.

La Psa non rappresenta solo una minaccia sanitaria, ma rischia di compromettere il futuro di una filiera strategica. In provincia di Alessandria, sono circa 400 le stalle coinvolte, con oltre 30.000 capi destinati ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane, tra cui il Prosciutto di Parma e il San Daniele. A livello regionale, la filiera conta 3.000 aziende, un fatturato di quasi 400 milioni di euro e 1,2 milioni di capi.

Indennizzi e misure urgenti

Coldiretti ha sottolineato l’importanza di avviare procedure immediate per risarcire i danni subiti dalle aziende agricole a causa della Psa. «Il rischio di un deprezzamento del valore dei suini è concreto per gli allevamenti localizzati in zone di restrizione, e questo non può gravare ulteriormente su un comparto già messo in ginocchio», ha aggiunto il Direttore di Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco.

La Coldiretti ha evidenziato come “il depopolamento dei cinghiali resti una misura imprescindibile per limitare la diffusione dell’infezione. E proteggere di conseguenza le produzioni suinicole di qualità. La richiesta di indennizzi e deroghe alle attività di caccia si inserisce in un quadro di emergenza che richiede un’azione rapida e decisa. Anche per salvaguardare il tessuto economico delle comunità rurali”.

 

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