Marchio, nome, cimeli, arredi: chi corre per l’Us Alessandria
C'è tempo fino a venerdì 30 maggio per fare una offerta all'avviso per la cessione di ramo d'azienda, anticipato da Il Piccolo
ALESSANDRIA – Chi prenderà nome, marchio, cimeli, arredi dell’Us Alessandria Calcio, un pezzo di storia che i tifosi vogliono di nuovo ‘in campo’, come hanno scritto sullo striscione che ha accompagnato tutte le gare della FC Alessandria?
Si saprà dopo il 30 maggio, data di scadenza di una delle due gare che riguardano il futuro dei Grigi. Per la concessione del Moccagatta c’è tempo fino al 9 giugno per presentare le domande e anche in quel caso c’è una gara al rialzo, partendo dalla cifra di 123.033 euro di canone annuale, da moltiplicare per cinque anni, con l’aggiunta di Iva e imposta di registro.
La FC sta preparando la documentazione, a metà settimana la Luese Cristo effettuerà il sopralluogo e anche l’Acf Alessandria pare intenzionata a concorrere.
Ma ben più imminenti sono i tempi per l’avviso pubblico che il Tribunale di Alessandria, giudice Michele Delli Paoli, ha definito, seguita dal curatore fallimentare, l’avvocato Marco Ferrari. Cinque giorni effettivi e almeno due concorrenti.
Cosa va in assegnazione? Marchio, nome, arredi, cimeli, i trofei peritati dalla dottoressa Cairo, 4730 euro il valore, affidati alcuni mesi fa in custodia a Museo Grigio e, da qualche settimana, di nuovo in sede.
Di fatto una cessione di ramo d’azienda dell’Us Alessandria Calcio, che permette di ‘fare cassa’ e saldare, in parte (minima), i creditori. Al momento, dopo la prima assemblea, i crediti ammessi sono pari a 1,623.000 euro (contro i quasi 1.900.000 delle domande di ammissione al passivo), ma è una cifra destinata a crescere, perché deve essere aggiunta quella della Figc per le mensilità dei tesserati non saldata e ci sono le domande tardive.
Difficile una stima esatta al momento, ma possibile che si avvicini ai 2.200.000 euro o, anche, li superi.
Chi si fa avanti
Il curatore ha sicuramente recuperato altre risorse, ma una cifra importante arriverà proprio dalla cessione di ramo d’azienda. Che IL Piccolo, dai giorni prima della pubblicazione dell’avviso per l’assegnazione, aveva annunciato.
La partita ora si gioca anche nelle aule del tribunale per marchio e nome
La FC Alessandria ha già fatto una prima offerta, ora entra in gioco IdeAle Grigio. “Non possiamo esimerci dal renderci disponibili ad avviare un progetto collettivo, per permettere a tutta la città, e agli alessandrini, di acquisire una bene unico e prezioso quale è la storia, la tradizione e il patrimonio simbolico (altro che simboli, è vita e storia, ndr) dei nostri amati Grigi“.
Da Ideale Grigio disponibilità “a interfacciarci con tutte le realtà cittadine, istituzionali e associative che condividono questo spirito, focalizzate sulla salvaguardia del patrimonio e non sulle gestione sportiva. Ideale Grigio – così la nota – vuole agire come custode di questo patrimonio, fare cioè dell’Alessandria Calcio un ‘bene comune'”.
Quindi salvaguardare il ‘ramo d’azienda’ “è un impegno verso il territorio, creando un modello virtuoso. Se saremo noi ad acquisirlo – il pensiero di Luigi Gastini e dei componenti di IdeAle Grigio – , lo conferiremo in una fondazione, a cui potranno partecipare istituzioni e i principali attori del territorio”.
Restrebbe il nodo della gestione sportiva, che a Ideale Grigio, così ha dichiarato, non interessa.
E, domanda per Ideale Grigio, fra tutti i soggetti con cui dialogare ci sarebbe anche la Luese Cristo, che, appunto, pare intenzionata a partecipare alla gara per il Moccagatta e forse anche a quella per il ramo d’azienda dell’US Alessandria? Perché Ideale Grigio è sempre stato contrario al soggetto ‘torinese’ che, però, pare voler giocare la sua parte, sia per lo stadio, sia per il nome.